Ah, il Selvaggio West. Scenari di tante storie, miti e leggende che hanno plasmato l’identità culturale americana, dove la terra era immensa, ma sopravvivere era brutale. Ed è proprio in questo mondo che “American Primeval”, la nuova miniserie di Netflix composta da sei episodi di circa 50 minuti ciascuno, ci trascina a capofitto, senza romanticismi, senza filtri, ma con molto su cui riflettere.

Un contesto storico:

La serie è ambientata nel 1857, un periodo cruciale e turbolento della storia americana. Siamo nel Territorio dello Utah, nel mezzo di quella che viene chiamata la Guerra dello Utah. Questo conflitto era essenzialmente uno scontro tra il governo degli Stati Uniti e la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni (i Mormoni). Dietro la facciata di una guerra politica, si nascondevano tensioni religiose, culturali ed etniche che ribollivano in un calderone pronto a esplodere.

In questo contesto, l’espansione verso Ovest era al suo apice. Le comunità indigene venivano forzatamente spostate, le milizie e i banditi si affrontavano per il potere, e la promessa di una nuova vita attirava pionieri disposti a rischiare tutto. Era una terra senza legge, dove sopravvivere era un atto di coraggio o di disperazione.

Ed è proprio questa realtà implacabile che la serie cattura, con una narrativa cruda e viscerale.

La trama:

Senza spoiler, ecco l’essenziale: “American Primeval” si concentra sullo scontro tra i vari gruppi che popolavano quel territorio – coloni, indigeni, milizie religiose e l’esercito. Ma ciò che realmente muove la storia sono i drammi umani: traumi, scelte e la lotta incessante per la sopravvivenza.

Il protagonista, Isaac Reed (Taylor Kitsch), porta con sé un passato oscuro ed è trascinato in questo ambiente di caos e violenza. Accanto a lui, personaggi come Sara Rowell (Betty Gilpin) e Jacob Pratt (Dane DeHaan) aggiungono strati emotivi e ideologici alla storia. Ogni figura è un pezzo del puzzle che rappresenta un periodo in cui l’umanità sembrava sull’orlo della propria estinzione morale.

Punti positivi:

  • Immersione impeccabile: La produzione ricrea il Selvaggio West in modo straordinario, con paesaggi vasti, costumi dettagliati e un’ambientazione che trasporta lo spettatore direttamente nel 1857.
  • Regia intensa: Peter Berg offre una narrazione che non addolcisce le brutalità del periodo, creando un’esperienza cruda e viscerale.
  • Personaggi complessi: Anche se non tutti sono approfonditi, i protagonisti portano con sé dilemmi umani che danno autenticità e peso emotivo alla trama.
  • Tono narrativo audace: Evitando i cliché dei western tradizionali, la serie presenta un ritratto onesto e brutale, senza glamour o idealizzazioni.
  • Riflessioni storiche: Il contesto della Guerra dello Utah e le tensioni religiose, culturali ed etniche aggiungono rilevanza storica e profondità alla narrazione.

Punti negativi

  • Superficialità in alcuni temi: Questioni importanti, come i conflitti tra indigeni e coloni e le tensioni religiose, potrebbero essere esplorate più a fondo.
  • Sviluppo limitato dei personaggi secondari: Alcuni personaggi promettenti finiscono per essere sottoutilizzati, indebolendo alcune sottotrame.
  • Ritmo irregolare: In certi episodi, la narrazione sembra trascinarsi in punti meno rilevanti, mentre momenti cruciali vengono risolti troppo rapidamente.
  • Cliché occasionali: Nonostante il tono innovativo, la serie talvolta scivola in soluzioni prevedibili che possono indebolire l’impatto di alcuni archi narrativi.

Perché guardarla?

“American Primeval” non è una serie facile, ma è proprio questo a renderla così interessante. Offre un ritratto realistico e scomodo di un periodo che ha plasmato non solo il Selvaggio West, ma anche l’idea stessa di civiltà. È un invito a riflettere sui limiti della sopravvivenza umana, sugli errori del passato e sulle conseguenze delle nostre scelte.

Se ami le storie che sfidano, emozionano e fanno pensare – e se non ti spaventa prendere qualche pugno emotivo lungo il percorso – questa serie è per te.

Alla fine, il Selvaggio West non è fatto di cowboy e duelli al tramonto. È fatto di caos, ambizione, fede e sopravvivenza. E “American Primeval” ci consegna tutto questo in modo viscerale e indimenticabile.

Quindi, prepara i popcorn (o una fiaschetta di whisky, perché ne avrai bisogno) e immergiti in questo viaggio selvaggio.

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Una replica a “American Primeval”

  1. Appena ho il tempo di vederlo ti lascio un feedback 😊

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