Ho appena visto L’ultima settimana di settembre (2024), diretto da Gianni De Blasi, e devo dire che è un film che, pur con qualche prevedibilità, riesce a toccare corde emotive profonde. Non è un capolavoro, ma a volte non serve esserlo per arrivare dritti al cuore.

La trama sembra semplice sulla carta:
Pietro Rinaldi (Diego Abatantuono) è uno scrittore vedovo e stanco della vita, deciso a dire addio al mondo nel giorno del suo compleanno. Ma la vita – o meglio, la morte – ha altri piani. Un incidente stradale porta via sua figlia e suo genero, lasciandogli la responsabilità di prendersi cura del nipote adolescente, Mattia (Biagio Venditti).

Quello che inizia come un obbligo si trasforma in un viaggio di riconnessione tra generazioni, con un road trip che rischia di essere solo un cliché, ma riesce a trovare momenti di profonda umanità.

Cosa mi è piaciuto:

  • Diego Abatantuono è straordinario nel ruolo di Pietro. Il suo cinismo, velato di una fragilità disarmante, rende il personaggio incredibilmente umano. Ti ritrovi a ridere e a commuoverti insieme a lui.
  • Il rapporto tra Pietro e Mattia si sviluppa in modo naturale e toccante. Non ci sono grandi scene costruite, solo momenti di silenzio, dolore condiviso e piccoli gesti che raccontano tanto.
  • Visivamente, il film è una poesia per gli occhi. I paesaggi italiani, con il loro fascino malinconico, aggiungono profondità e bellezza alla storia.

Cosa poteva essere migliore:
Se proprio devo trovare un difetto, forse è la prevedibilità del finale. Ma diciamocelo: a volte sappiamo dove una storia ci porterà, e va bene così, perché il viaggio è quello che conta. Inoltre, alcune sottotrame sembrano abbozzate e lasciate in sospeso, ma il cuore del film – il legame tra nonno e nipote – resta solido e ben raccontato.

Contestualizzando:
L’ultima settimana di settembre è un film che non punta a stupirti, ma a emozionarti. Se ami le storie di famiglia, i road movie o semplicemente un cinema che parla di seconde possibilità e riconciliazione, questo è un titolo che merita attenzione. Inoltre, è disponibile su Prime Video e dura solo 1 ora e 26 minuti, perfetto per una serata tranquilla in cui hai voglia di lasciarti toccare senza troppa intensità.

E ora tocca a te: l’hai già visto o pensi di guardarlo? Sono curiosa di sapere cosa ne pensi!

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