A casa nostra abbiamo una piccola tradizione del cuore: leggiamo un libro a settimana, sempre. È diventato il nostro rituale, il nostro modo di stare insieme prima della buonanotte. A volte sceglie mio figlio, a volte tocca a me.
Questa settimana ho scelto io. Non conoscevo né il libro né l’autrice, Yeonju Choi, ma il titolo mi ha catturata subito: un gatto, il bosco, degli amici misteriosi… e quel tipo di magia gentile che prometteva tenerezza senza zucchero.
Spoiler: è stato amore.
La trama (senza troppi spoiler)
Gatto Mo è un micio bianco e nero che non riesce a dormire. Sì, già lì mi sono sentita molto coinvolta. Guarda fuori dalla finestra e vede una luce che sembra sorridere. E la segue.
Quello che segue è un piccolo viaggio iniziatico nel bosco, dove incontra personaggi che sembrano usciti da un sogno morbido: Nonno Gufo, la Signora Procione, renne canterine e infine Orso, che non è affatto quello che ti aspetti.
Non succedono “grandi cose”, ma succede qualcosa di prezioso: Mo si trasforma, e con lui anche chi legge. È una storia di coraggio silenzioso, di fiducia, e di come a volte gli altri possano diventare il nostro rifugio.
Lo stile e la scrittura
Yeonju Choi scrive con delicatezza, come se stesse raccontando a un bambino che ha bisogno di sentirsi al sicuro. Le parole sono semplici, ma piene. Il ritmo è lento, intenzionale, quasi musicale.
E le illustrazioni? Una poesia visiva. Tinte morbide, dettagli che sembrano respirare. Niente frenesia, niente colori urlati. Solo un bosco che sembra vero, con le sue luci, le sue ombre, il suo silenzio.
Cosa ho amato (e cosa un po’ meno)
Cose belle:
– L’atmosfera: dolce, avvolgente, mai sdolcinata.
– I personaggi: archetipi ma con una personalità unica.
– Il messaggio: non urlato, ma presente in ogni pagina.
Cose meno riuscite:
– È una lettura lenta, che richiede pazienza. Non adatta a bambini in cerca di avventure frenetiche.
– Alcuni passaggi tra una scena e l’altra sono un po’ bruschi, come se mancasse un collegamento.
– All’inizio può sembrare “troppo quieto” per chi non è abituato a storie contemplative.
La nostra lettura condivisa
Leggere questo libro con mio figlio è stato come camminare insieme nel bosco, mano nella mano. Abbiamo riso, abbiamo fatto “ohhh” alla vista dell’Orso, ci siamo fermati a pensare.
Alla fine lui ha chiesto: “Ma secondo te, Mo ci torna nel bosco?”. E lì ho capito che il libro aveva colpito nel segno. Quando un bambino fa domande dopo l’ultima pagina, significa che la storia è rimasta.
Gatto Mo e gli amici del bosco non è un libro qualsiasi. È uno di quei racconti che non ti fanno gridare al capolavoro, ma che restano. Ti accompagnano, come un sussurro, anche nei giorni dopo. Ti fanno desiderare un bosco tutto tuo, dove rifugiarti quando il mondo fa troppo rumore.
E poi… c’è un gatto. E già solo per questo, merita un posto sul nostro comodino.





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