Avevo già letto La notte, l’alba e i ricordi nella sua prima edizione e mi ha colpita per la delicatezza e la forza con cui i versi toccano qualcosa di profondamente umano. Con la seconda edizione tra le mani, l’impatto è stato diverso. Più maturo, forse. O semplicemente più vicino. Come se il libro fosse rimasto lo stesso, ma fossi cambiata io. Valeria Fasano ha quella capacità rara di scrivere ascoltando la parte più silenziosa di chi legge.

La raccolta è divisa in sei sezioni tematiche, ognuna legata a un nucleo emotivo preciso: Ricordi, Amore, Inno alla natura, Tormentate emozioni, Parole al cielo e Coraggio. Ogni parte ha un tono, un ritmo e un mondo simbolico che la rende unica, ma tutte si intrecciano con naturalezza, come tappe di un percorso interiore che si apre strada a ogni lettura.
Quello che segue è un viaggio attraverso queste sezioni, guidato dalla mia esperienza e dalle tracce che i versi hanno lasciato dentro di me.

Ricordi

Il libro si apre con una sezione che è già tutto un mondo: quello della memoria emotiva. Valeria Fasano esplora i ricordi come se fossero stanze abitate da echi, profumi, melodie interiori. I testi sono intensi ma mai pesanti, costruiti su immagini sensoriali e metafore musicali. In Vibrazioni del cuore, la memoria è una melodia dolce che si diffonde nell’anima, capace di colmare i vuoti del cuore. L’io perduto è una vera elegia al senso di appartenenza smarrito: un’identità che si dissolve nella distanza dalla terra d’origine. In Pensieri velati, la mente è una soffitta piena di pensieri dimenticati, dove il tempo si deposita come polvere. Remote nostalgie mette in discussione la propria immagine allo specchio: “Sei tu? Sono io?”, mentre La dolce malinconia è uno dei testi più toccanti, una scena quotidiana che diventa riflessione sull’invecchiamento e sul sogno. Pensieri nel buio e Remembranze chiudono il cerchio con la notte come luogo di scrittura e l’infanzia come spazio di purezza perduta. Il tono è spesso malinconico, ma sempre compassionevole. La memoria, qui, è strumento di cura.

Amore

Fasano costruisce un ciclo affettivo completo. I testi seguono il percorso dell’amore dalle illusioni iniziali alla disillusione, passando per il conforto della presenza e la lotta interiore. In Ascoltarsi, si prende coscienza che non era amore, ma desiderio confuso. Aspra apparenza svela la tossicità travestita da dolcezza. Gocce di parole è una pioggia di sentimenti non detti, mentre Disincanto è la decisione di sopravvivere nonostante tutto. E poi c’è Insieme, una parentesi luminosa di amore semplice, concreto, quotidiano. Non idealizzato, ma vero.

Inno alla natura

Questa parte è un dialogo tra il dentro e il fuori. Le stagioni diventano stati d’animo, la natura un riflesso di ciò che accade nell’interiorità. Pensieri nel vento è un invito alla contemplazione. Manto autunnale è una fusione tra paesaggio e vulcano emotivo. Inverno lascia filtrare un canto di speranza tra i rami spogli. Tracce di Primavera ci dice che la fioritura non è ancora arrivata, ma si annuncia. Luna è stanca, malinconica, Nuvole erranti portano con sé emozioni che sfiorano e poi svaniscono. Ghiaccio taglia, ma libera. E in Alba, il vento porta il desiderio di fuga e trasformazione. La natura è materia viva e simbolica.

Tormentate emozioni

Qui la voce si fa più cruda, più esposta. I testi parlano di rabbia, insonnia, conflitti interiori. Caos è desiderio e stanchezza che convivono. Insonnia e ombre è una conversazione ironica e profonda con la propria insonnia. La rabbia e la quiete trova nel mare una cura lenta. In Tra istinto e desiderio, c’è un lupo che ama il branco ma ha bisogno della solitudine. La voce dell’anima è fatta di domande senza risposta, mentre Percezioni ci mostra quanto si possa dire nel non detto. Cefalù è una città che custodisce un amore che non passa. E Intrecci è l’atto finale: amare e odiare nello stesso respiro. Emozioni contraddittorie, vere, umane.

Parole al cielo

Questa è la sezione più intima. I testi dedicati al padre sono il nucleo emotivo più forte del libro. In A mio padre, un odore riaccende tutto. La perdita non è mai neutra. Per te e la sua continuazione sono un dialogo con l’assenza. Il dolore è silenzioso, ma la voce poetica continua a cercare un contatto, anche se solo simbolico. “Papà, dove sono i nostri giorni?” resta sospesa nell’aria come una carezza non arrivata. Fasano scrive il lutto con delicatezza e coraggio. Gli angeli, le presenze invisibili, i silenzi che parlano: tutto in questa sezione sembra sospeso tra cielo e cuore.

Coraggio

A chiusura, un testo solo. Ma basta. Il poema alla madre è potente, affettuoso e identitario. La rosa del deserto che “non teme l’arsura” è il simbolo perfetto della forza femminile che Valeria Fasano celebra. La madre è radice, ma anche specchio di una donna che impara a scegliersi, ad amarsi, a fuggire da ciò che non la abbraccia. È una chiusura dolce e netta, che lascia il cuore leggero e la mente sveglia.

Cosa resta

La notte, l’alba e i ricordi è un libro che si attraversa come una vita. Non sempre lineare, ma profondamente vero. Valeria Fasano scrive con una voce limpida, sensibile, capace di nominare l’indicibile. Ogni sezione è un paesaggio emotivo. Ogni poesia è un frammento di qualcosa che abbiamo provato. È un libro da rileggere nei momenti in cui servono parole che accarezzano senza illudere. E che, anche nel buio, sanno indicare una luce.

Un grazie di cuore a Valeria Fasano per avermi inviato questa nuova edizione. È stato un dono prezioso e una lettura che porterò con me ancora a lungo.

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