Luna Park è una miniserie italiana uscita su Netflix a settembre 2021, composta da 6 episodi di circa 45–55 minuti. È ambientata nella Roma degli anni ’60 e mescola dramma familiare e mistero, con un’estetica di grande fascino: costumi curatissimi, scenografie che sembrano cartoline vintage e una fotografia calda, piena di nostalgia.
Trama (senza spoiler)
La storia segue Rosa, giovane di famiglia benestante, e Nora, cresciuta nel Luna Park insieme a una famiglia di artisti di strada. Due mondi lontanissimi che finiscono per incrociarsi, portando a galla segreti sepolti e domande di identità. È una serie che parla di appartenenza, di maschere familiari e di quanto sia difficile distinguere ciò che siamo da ciò che gli altri si aspettano da noi.
Regia & Stile
La cosa più interessante è il contrasto: da una parte i saloni scintillanti e le feste dell’alta società romana, dall’altra l’energia popolare del Luna Park, con colori, rumori e personaggi eccentrici. Questa opposizione non è solo visiva, è anche la metafora centrale: due classi sociali che sembrano lontane ma che finiscono inevitabilmente per intrecciarsi.
Luna Park lavora sull’idea che l’identità è una costruzione sociale, in pratica ci mostra come la famiglia, le origini e persino i segreti che ereditiamo influenzino profondamente chi pensiamo di essere. È quel tipo di racconto che ti fa chiedere: “Sono davvero io a scegliere chi sono, o è la società a decidere il mio ruolo?”.
In più, l’uso del passato è molto furbo. La Roma degli anni ’60 è allo stesso tempo un luogo nostalgico (musica, moda, auto d’epoca) e un commento critico: lì vediamo disuguaglianze, ruoli di genere rigidi, pressioni sociali. È quello che si chiama mise en scène storica: l’ambientazione non è solo bella da guardare, serve anche a farci riflettere.
Punti positivi
- L’ambientazione è splendida e piena di dettagli.
- Le protagoniste, Rosa e Nora, funzionano bene insieme e reggono la storia.
- Il mistero cresce lentamente, ma tiene viva la curiosità fino alla fine.
Punti deboli
- Alcuni personaggi secondari rimangono un po’ superficiali.
- Il ritmo iniziale è lento e può scoraggiare chi vuole subito azione.
La mia esperienza
Guardare Luna Park è stato come salire su una giostra: a tratti ti diverti con il glamour e la leggerezza, a tratti scendi in un’atmosfera più cupa, fatta di segreti e tensioni familiari. Non è la serie più perfetta che abbia visto, ma mi ha conquistata per l’atmosfera e per il modo in cui unisce dramma personale e critica sociale.
Luna Park non è solo una storia di segreti di famiglia, è anche un ritratto sull’identità, sulle differenze sociali e su come il passato continui a modellare il presente. Se ti piacciono le serie che mescolano nostalgia, mistero e riflessione, vale la pena darle una possibilità.





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