Ho scelto di guardare Nobody Wants This perché cercavo qualcosa che parlasse d’amore senza zucchero, senza cliché, ma anche senza cinismo. Una storia che non si accontentasse del “si piacciono o no?”, ma che scavasse nel perché, nel come, nel cosa significa davvero scegliere qualcuno nel mondo di oggi. E poi… Kristen Bell e Adam Brody insieme? Troppa curiosità per resistere.
Trama
Ispirata a una storia vera, la serie racconta l’incontro tra Joanne, una podcaster agnostica che parla di sesso e relazioni con una sincerità disarmante, e Noah, un rabbino newyorkese appena uscito da una storia finita male.
Due universi che non potrebbero sembrare più lontani: lei caotica, ironica, allergica a qualsiasi dogma; lui pacato, spirituale, legato alla tradizione. Ed è proprio da questa collisione che nasce qualcosa di inaspettato.
Ho deciso di guardarla perché prometteva ciò che molte commedie romantiche evitano: affrontare davvero il conflitto tra amore e identità, tra libertà personale e appartenenza a un mondo più grande di sé.
Joanne e Noah si incontrano per caso, si attraggono, provano a costruire una relazione ma presto le differenze si fanno sentire: la fede, la famiglia, il linguaggio, persino l’idea di felicità.
La prima stagione gioca con l’ironia dello scontro culturale, la seconda scava più a fondo nelle sue conseguenze: cosa resta quando l’amore non basta a colmare le distanze? Quando amare significa anche mettere in discussione le proprie certezze?
Quello che mi ha colpita è che la serie non cerca di semplificare. Non addolcisce le contraddizioni, le lascia respirare. Più che una storia d’amore, sembra un laboratorio sul modo in cui due persone e due mondi provano a capirsi.
Regia e stile
Dal punto di vista visivo, Nobody Wants This non è una serie “d’autore”, ma trova un equilibrio molto efficace tra leggerezza e precisione. Il ritmo è televisivo nel senso migliore: montaggio pulito, fotografia calda, ambienti intimi dove tutto ruota attorno ai volti.
Il centro è nei dialoghi, ma anche nei silenzi — quei momenti sospesi in cui il montaggio lascia respirare le emozioni, come se la serie parlasse proprio quando tace.
La regia non cerca l’effetto, preferisce accompagnare. È discreta, quasi invisibile, ma costruisce un mondo coerente: appartamenti pieni di luce morbida, spazi domestici che diventano specchi interiori. È una regia che non giudica i personaggi, li osserva mentre cercano di capirsi.
Dal punto di vista tematico, la serie mette in scena la collisione tra due forme di fede: quella religiosa e quella emotiva.
Joanne crede nella libertà e nella sincerità radicale, Noah nel senso e nell’ordine. Il loro incontro diventa così una piccola parabola del mondo contemporaneo — dove amore e identità, tradizione e autodeterminazione, intimità e visibilità si scontrano e si mescolano.
Potremmo dire che Nobody Wants This appartiene al filone delle rom-com identitarie: non più “boy meets girl”, ma “identità incontra identità”. È una commedia che parla d’amore, ma in realtà interroga il modo in cui costruiamo noi stessi attraverso l’altro.
Cosa funziona
- La chimica tra Bell e Brody è incredibile, naturale, senza eccessi.
- Il ritmo narrativo: episodi brevi, ma con un arco emotivo pieno.
- Il modo in cui tratta il tema religioso con leggerezza ma rispetto: niente caricature, solo persone che cercano equilibrio.
- La scrittura: intelligente, ironica, a tratti molto tenera.
Cosa funziona meno
- Alcune dinamiche familiari sembrano un po’ già viste (la classica cena disastrosa, i genitori scettici…).
- Visivamente, resta nel formato standard Netflix: funzionale, ma poco coraggiosa.
- Qualche episodio si perde un po’ nel “ping-pong” di indecisioni sentimentali.
La mia esperienza di visione
All’inizio pensavo: “ok, un’altra commedia romantica intelligente”. Ma a metà, mi sono ritrovata davvero coinvolta.
Forse perché Nobody Wants This non parla solo di coppie, ma di come ci si costruisce come persone adulte.
Mi sono riconosciuta nella fatica di comunicare, nella paura di ferire, nella voglia di capire l’altro senza perdersi.
E sì, a volte mi sono anche irritata come quando vuoi scuotere i personaggi e dire “basta pensare, vivete!”. Ma questo, credo, è segno che la serie funziona
Nobody Wants This è una rom-com per chi non cerca il lieto fine, ma un percorso. Una storia d’amore tra due mondi che si sfiorano, si scontrano, si cercano. Non è perfetta, ma è sincera. E, per me, questa sincerità è già una forma di bellezza cinematografica.





Lascia un commento