Per il quindicesimo giorno del nostro Calendario dell’Avvento Letterario, lasciamo per un attimo le luci dell’albero e i dolcetti di zenzero per addentrarci in un classico natalizio un po’… meno zuccheroso: Il Natale di Poirot. Questo giallo di Agatha Christie, pubblicato nel 1938, mescola brillantemente l’atmosfera delle feste con un omicidio brutale (perché, ammettiamolo, anche sotto il vischio possono nascere rancori).

La storia si svolge in una grande villa inglese, dove la famiglia Lee si riunisce per Natale. E già qui si sente odore di guai: il patriarca, Simeon Lee, è un uomo ricchissimo e insopportabile, che sembra divertirsi a manipolare e tormentare chiunque lo circondi. Immagina il Grinch, ma senza la parte in cui il cuore si ingrandisce alla fine. Le tensioni familiari sono palpabili, e la vigilia si trasforma in un incubo quando Simeon viene trovato morto nella sua stanza, in modo particolarmente violento. Per rendere tutto più intrigante, la porta è chiusa dall’interno. Entra in scena Hercule Poirot, chiamato a risolvere il mistero con la sua logica infallibile e, ovviamente, le sue “celluline grigie”.

Come in ogni romanzo di Agatha Christie, la trama è un puzzle intricato: tutti i membri della famiglia hanno un motivo per odiare Simeon, e tutti nascondono qualcosa. Ogni dettaglio, per quanto insignificante possa sembrare, si rivela un pezzo fondamentale per arrivare alla verità. E Poirot, con il suo metodo calmo e inesorabile, non sbaglia un colpo. Lerlo all’opera è sempre un piacere – è un po’ come guardare qualcuno risolvere un cubo di Rubik mentre noi ci limitiamo a girarlo a caso sperando nel miracolo.

La bellezza di Il Natale di Poirot sta anche nel contrasto tra l’atmosfera natalizia e la brutalità del crimine. Normalmente associamo il Natale a calore, amore e magari un po’ di cioccolata calda, ma qui troviamo avidità, rancori e segreti oscuri che esplodono proprio sotto l’albero. Simeon Lee non è esattamente il nonno che vorresti accanto al caminetto, e il suo omicidio diventa una lente attraverso cui scoprire le tensioni che si nascondono in ogni famiglia. Perché, diciamolo, Natale è il periodo in cui le emozioni vengono a galla – e in questo caso, anche i cadaveri.

Naturalmente, la vera magia del romanzo è vedere Poirot all’opera. Con la sua calma e il suo intuito, trasforma ogni dettaglio in una pista. E quando arriva il momento della grande rivelazione, non puoi fare a meno di pensare: “Ma certo! Era tutto lì davanti a me!”. Tranne che, ovviamente, non avevi capito nulla.

Il Natale di Poirot è perfetto per chi ama il mistero e non vuole rinunciare all’atmosfera natalizia, ma senza troppi zuccherini. È una lettura che ti tiene incollato alle pagine, mescolando suspense, colpi di scena e un pizzico di quella sottile ironia che Agatha Christie usa per raccontare le debolezze umane.

Morale del giorno? Anche a Natale, i segreti vengono sempre a galla – e se c’è Poirot nei paraggi, scordati di nascondere qualcosa.

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4 risposte a “Giorno 15: Il Natale di Poirot”

  1. Avatar Ladanzadellinchiostro
    Ladanzadellinchiostro

    Bello bellissimo

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  2. Grazie di cuore! 🥰 “Il Natale di Poirot” è davvero un gioiellino, vero? Agatha Christie sa sempre come tenerci con il fiato sospeso… e con un pizzico di atmosfera natalizia diventa ancora più speciale!

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