Per il diciannovesimo giorno del nostro Calendario dell’Avvento Letterario, parliamo di un film che, ormai, è quasi sinonimo di Natale: Love Actually di Richard Curtis. Uscito nel 2003, questo film corale ha un cast che sembra una lista dei sogni – Hugh Grant, Emma Thompson, Colin Firth, Keira Knightley, Liam Neeson e altri ancora – e racconta storie intrecciate sull’amore, in tutte le sue forme. Se non l’hai mai visto, beh… spoiler: c’è romanticismo, umorismo, cuori spezzati e tanta neve (metaforica e reale).
La bellezza di Love Actually è che non è una classica storia d’amore con due protagonisti e un lieto fine. È una raccolta di momenti, di persone che cercano di capire l’amore (o di sopravvivergli) in un periodo dell’anno in cui tutto sembra amplificato. Ci sono le prime cotte, i tradimenti, i tentativi di riconquista, e anche quella sensazione di perdita che arriva quando l’amore si allontana. Tutto ambientato in una Londra natalizia che, ammettiamolo, è praticamente un personaggio a sé stante.
Una delle storie più famose è quella di David (Hugh Grant), il Primo Ministro britannico che si innamora di Natalie, una delle sue assistenti. C’è una goffaggine adorabile nella loro dinamica, e a chi non viene in mente la scena in cui David balla per Downing Street al ritmo di “Jump”? Iconico. Ma il film non è solo dolcezza: Karen (Emma Thompson) ci spezza il cuore quando scopre che il marito (Alan Rickman) flirta con una collega. La scena in cui Karen ascolta “Both Sides Now” di Joni Mitchell e si rende conto della realtà? Pura poesia. Ti colpisce in quel punto dolente dove sai che qualcosa é finito, ma non vuoi ancora ammetterlo.
Poi c’è Jamie (Colin Firth), che scappa in una casa di campagna dopo aver scoperto il tradimento della fidanzata. Lì nasce una relazione tenera e improbabile con Aurelia, una donna portoghese che non parla una parola d’inglese. La loro storia è fatta di gesti più che di parole, e ti fa venire voglia di imparare una nuova lingua solo per dire “ti amo” in modo speciale.
E come dimenticare Mark (Andrew Lincoln), innamorato della moglie del suo migliore amico? La scena dei cartelli è ormai un classico, anche se é aquele momento que te deixa dividido entre o “que fofo” e o “que problemático”. Ah, o amor…
Il film non si limita all’amore romantico. Ci sono Daniel (Liam Neeson) e il suo figliastro che affrontano il primo amore e la perdita di una moglie/madre, e Billy Mack (Bill Nighy), un vecchio cantante rock che scopre di voler bene al suo manager più di quanto avrebbe mai immaginato. Sono momenti che ti ricordano che l’amore non è solo “a due”, ma può essere trovato nelle amicizie, nei legami familiari e in gesti di semplice affetto.
Ecco perché Love Actually è così speciale: racconta l’amore in modo autentico e variegato, senza scadere nel melenso. Non tutto finisce bene, e non tutte le storie hanno un lieto fine, ma il film celebra la bellezza dell’amore imperfetto. Alla fine, la speranza è ciò che rimane – e, diciamocelo, un po’ di speranza è tutto quello di cui abbiamo bisogno durante le feste.
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