Per il ventitreesimo giorno del nostro Calendario dell’Avvento Letterario, voglio parlare di una storia natalizia di Dickens che, diciamolo, è un po’ l’underdog rispetto al Canto di Natale. Sto parlando de Il Grillo del Focolare. Magari non l’hai mai sentito nominare – o forse sì, ma l’hai messo da parte perché, insomma, competere con Ebenezer Scrooge non è facile. Eppure, è una storia che merita di essere riscoperta, soprattutto se ti piacciono quei racconti che parlano di calore domestico e seconde possibilità.

Allora, di cosa si tratta? La trama gira intorno ai Peerybingle, John e Dot. Lui è un corriere, lei è molto più giovane e vivace di lui. Sembrano una coppia felice, ma le differenze d’età (e magari qualche insicurezza di John) portano a dei malintesi. John arriva addirittura a sospettare che Dot non sia fedele, il che ovviamente complica le cose. E qui entra in gioco il famoso grillo: un piccolo spirito protettore del focolare, che diventa il simbolo della famiglia e del calore della casa. È come se il grillo cantasse per ricordare a tutti che, nonostante i dubbi e i problemi, l’amore può riportare equilibrio.

Poi c’è Caleb Plummer, un giocattolaio che lavora per un tizio super antipatico, Mr. Tackleton. Caleb cerca di rendere la vita più bella per sua figlia cieca, Bertha, raccontandole qualche bugia bianca qua e là, tipo: “Guarda che mondo meraviglioso!” quando in realtà la loro situazione è tutto tranne che meravigliosa. È dolce, è commovente, e ti fa riflettere su quanto siamo disposti a fare per proteggere chi amiamo.

E Mr. Tackleton? Beh, lui è l’elemento grinch della storia, ma – spoiler – anche lui non è immune allo spirito natalizio. Alla fine, anche il suo cuore di pietra si ammorbidisce un po’. Dickens è un maestro in queste cose, no? Ti mette davanti personaggi imperfetti, pieni di dubbi e paure, e poi BAM! Li guida verso la redenzione.

La cosa bella di Il Grillo del Focolare è che non ha bisogno di grandi gesti o colpi di scena. È tutto molto semplice: una famiglia, un grillo, qualche incomprensione e, ovviamente, il Natale a fare da sfondo. Però, proprio questa semplicità lo rende speciale. Non ti chiede di credere nei fantasmi del Natale passato, presente e futuro; ti chiede solo di ascoltare quel piccolo canto che ti ricorda quanto siano importanti le persone che ti circondano.

Morale del giorno? A volte, basta poco per ritrovare serenità: fidarsi, amare e magari lasciarsi ispirare da un grillo che ti ricorda quanto sia preziosa la tua casa, anche con i suoi difetti.

Ecco, con Il Grillo del Focolare ci avviciniamo alla fine del nostro viaggio natalizio. Domani, ultimo giorno del nostro Calendario dell’Avvento Letterario.

Se questo post ti ha fatto sorridere, riflettere o sentire un pizzico di magia, perché non sostenere il mio lavoro con un piccolo gesto? 🎄 Ogni contributo mi aiuta a continuare a scrivere e condividere storie, pensieri e un po’ di luce in questa giostra che chiamiamo vita. Grazie di cuore per essere parte di questo viaggio, e buone feste! 🎅✨

2 risposte a “Giorno 23: Il Grillo del Focolare”

  1. In effetti hai ragione, non lo conoscevo affatto! Canto di Natale, invece, lo adoro

    "Mi piace"

  2. […] Poi, verso la fine dell’anno scorso, ho letto “Il Grillo del Focolare” (clicca qui per leggere la mia recensione) e mi ha sorpreso quel modo tutto dickensiano di mescolare magia e […]

    "Mi piace"

Scrivi una risposta a Maria Guidi Cancella risposta

In voga