Libri per Oggi

E così, eccoci qui, all’ultimo giorno dell’anno. C’è sempre qualcosa di speciale in questo momento, quando il tempo sembra fermarsi e ci ritroviamo a fare il bilancio di ciò che è stato, con un occhio a ciò che potrebbe essere. Per salutare questo anno e dare il benvenuto al prossimo, ho pensato a un libro che è come un invito a guardare oltre, a scoprire la bellezza nascosta dove meno te l’aspetti: L’eleganza del riccio di Muriel Barbery.

Non so voi, ma io, a fine anno, mi ritrovo spesso a pensare alle cose che di solito passano inosservate. E questo romanzo, ambientato in un elegante palazzo parigino, parla proprio di questo: di tutto ciò che c’è sotto la superficie, oltre le apparenze. Al centro della storia ci sono due personaggi straordinari: Renée Michel, la portinaia del palazzo, e Paloma Josse, una ragazzina di dodici anni. A prima vista, sono mondi opposti, ma entrambe nascondono un mondo interiore che il resto del palazzo nemmeno immagina.

Renée, con i suoi 54 anni, incarna tutto quello che ci aspettiamo da una portinaia: schiva, un po’ sciatta, completamente ignorata dai ricchi condomini. Ma dietro quella facciata dimessa si nasconde una donna di straordinaria intelligenza e cultura. Ama la filosofia, la letteratura, l’arte, ma ha scelto di nascondersi per paura di essere giudicata. È il “riccio” del titolo: apparentemente ruvida e inaccessibile, ma dentro di sé, raffinata, elegante e piena di sensibilità.

Dall’altro lato, c’è Paloma. Dodici anni, un’intelligenza fuori dal comune, e una visione del mondo già stanca e disillusa. Vive in una famiglia soffocante: una madre egocentrica, un padre assente, e una sorella assorbita dalle frivolezze. Paloma, intrappolata in questa realtà che non le appartiene, ha deciso di porre fine alla sua vita il giorno del suo tredicesimo compleanno, a meno che non trovi qualcosa di così bello da darle una ragione per restare.

Il romanzo segue queste due voci, intrecciandole con una delicatezza incredibile. E poi c’è Kakuro Ozu, un nuovo inquilino del palazzo, che diventa il punto di svolta per entrambe. Kakuro è l’unico a vedere Renée per ciò che è davvero, e attraverso la sua gentilezza riesce a smuovere qualcosa in lei. Allo stesso tempo, la sua presenza offre a Paloma una nuova prospettiva, una breccia in quel muro di cinismo che si era costruita intorno.

Quello che amo di L’eleganza del riccio è come Barbery riesca a fondere temi profondi con una narrazione così intima. C’è la filosofia, certo, ma anche un’ironia che ti fa sorridere proprio quando la storia diventa troppo seria. È un libro che ti ricorda di non dare nulla per scontato: le persone, i momenti, persino te stesso.

Il finale? Non dirò nulla, ma sappiate che vi lascerà con il cuore un po’ stretto e gli occhi pieni di domande. È uno di quei libri che ti portano a riflettere sulla bellezza della vita, anche nei suoi momenti più difficili. Renée e Paloma ci insegnano che possiamo passare la vita a nasconderci, ma la verità è che, prima o poi, qualcuno arriverà per mostrarci chi siamo davvero.

E allora, mentre chiudiamo quest’anno e ci prepariamo ad accogliere il prossimo, penso che questo romanzo sia la lettura perfetta. Ci invita a rallentare, a guardare con più attenzione, e a non smettere mai di cercare la bellezza, anche – e soprattutto – dove non ce l’aspettiamo.

Vi auguro un anno nuovo pieno di piccoli momenti di meraviglia, di scoperte inattese e di storie che vi facciano battere il cuore. Ci vediamo nel 2025, con tanti nuovi libri da leggere e nuove cose da scoprire insieme.

Buon anno, davvero. ✨

Se questo post ti è piaciuto e ti ha fatto viaggiare attraverso le pagine di L’eleganza del riccio fino a scoprire la bellezza nascosta nelle piccole cose, perché sostieni il mio lavoro? Grazie di cuore, sempre. ✨