Ah, la Befana. Non so voi, ma c’è qualcosa di magico in questa figura: una vecchietta con la scopa, i dolci, il carbone e quella strana capacità di portare un po’ di magia e mistero nella notte dell’Epifania. Ed è proprio questa atmosfera che Gianni Rodari riesce a catturare in La Freccia Azzurra, un libro che, devo dire, mi ha conquistato.

Ho deciso di regalarlo a mio figlio per introdurlo a questa tradizione e… che scelta felice! Abbiamo letto insieme, e devo ammettere che io ero forse più preso della storia di lui (classico, no?).

Di cosa parla il libro?
Allora, siamo in un piccolo paese italiano, alla vigilia dell’Epifania. I bambini stanno aspettando i loro regali, ma quest’anno c’è un problema: la Befana si è ammalata (eh sì, capita anche a lei) e ha lasciato tutto nelle mani del suo assistente. Ora, il tipo non è esattamente un esempio di generosità: decide di vendere i regali solo a chi può pagarli.

Ed ecco che entrano in scena i veri protagonisti: i giocattoli. Ma non giocattoli qualsiasi, eh! Stiamo parlando di giocattoli con una personalità tutta loro. La locomotiva Freccia Azzurra, la bambola di pezza, il soldatino… Decidono che questa ingiustizia non può passare inosservata. Così, prendono vita (sì, esatto, stile Toy Story) e partono per una missione incredibile: portare i regali ai bambini che non possono permetterseli.

Perché è così speciale?
Rodari non si limita a raccontare una bella storia. No, lui va oltre. Usa questa avventura per parlare di solidarietà, empatia e, sì, anche di disuguaglianze. Ma lo fa con una leggerezza che arriva dritta al cuore, senza mai risultare pesante o moralista. E poi, diciamolo, chi non si innamorerebbe di questi giocattoli coraggiosi?

Leggere questo libro con mio figlio è stato un momento speciale. Mi ha fatto pensare a quanto sia importante insegnare, anche attraverso una storia, il valore della generosità e dell’attenzione verso gli altri. Non sono solo i regali materiali che contano, ma il pensiero, il gesto, quel piccolo atto che può fare una grande differenza.

E poi c’è lei, la Befana. Anche se in questa storia resta un po’ sullo sfondo (poverina, è malata!), il suo spirito aleggia in ogni pagina. La Befana è un simbolo di magia e speranza, ma anche di umanità. Non è perfetta, è un po’ burbera, ma alla fine quello che conta è che il suo cuore è al posto giusto.

Perché leggerlo?
Se non avete mai letto La Freccia Azzurra, questo è il momento perfetto per farlo. Non è solo un libro per bambini – è una storia che parla a tutti. È quella dose di magia di cui, ogni tanto, abbiamo tutti bisogno. E vi assicuro: quando chiuderete l’ultima pagina, avrete un sorriso sul viso e, magari, una piccola voglia di credere ancora nei miracoli… o almeno nei giocattoli che prendono vita.

Buona lettura e… buona Epifania!


Se La Freccia Azzurra ti ha fatto sognare, puoi sostenere il mio lavoro con un piccolo gesto. 💛✨

5 risposte a “La Freccia Azzurra”

  1. La Freccia Azzura è un libro magnifico che ancora oggi rimane moderno e molto educativo. E il film animato che fece Enzo D’Alò è altrettanto stupendo. Ottimo articolo!

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    1. Mi fa piacere che anche tu lo apprezzi. A volte penso che dovremmo tornare più spesso a queste storie che sanno toccare il cuore, sia da bambini che da adulti. Un abbraccio e buona Epifania!

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      1. Sono storie che hanno qualcosa da dire e sanno benissimo come mandare un messaggio senza alcuna retorica. Pochi scrittori hanno veramente questa abilità.

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  2. Mi è venuto in mente di aver visti anni fa un bellissimo film animato tratto da questo libro, se non l’hai mai visto puoi recuperarlo insieme a tuo figlio. ☺️

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    1. Che bel suggerimento, grazie! In realtà, l’ho visto proprio ieri sera con mio figlio e anche con la mia piccolina di 2 anni. Lei è ancora piccola per seguire tutta la storia, ma ti dirò: si è incantata per qualche minuto con i colori e le scene dei giocattoli in movimento (e per una bimba così piccola è già un successo, no?). È un film davvero ben fatto, pieno di magia, proprio come il libro.

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