Nella nostra famiglia, come in tante altre, abbiamo vissuto perdite importanti. Persone care che hanno lasciato un vuoto e tanta nostalgia, ma anche ricordi pieni di amore. Il lutto fa parte della vita, lo sappiamo, ma spiegarlo ai bambini è tutt’altro che semplice. È proprio per questo che mi sono innamorata di Più grande di un sogno, di Jef Aerts, un libro che affronta questo tema con una delicatezza rara e preziosa.
Pubblicato nel 2023 dalla casa editrice Camelozampa, con le illustrazioni raffinate di Marit Törnqvist e tradotto da Olga Amagliani, Più grande di un sogno è un libro che parla di un tema delicato, il lutto infantile, in modo sincero e diretto. La storia non cerca di alleggerire il dolore né di appesantirlo, ma lo presenta attraverso lo sguardo del protagonista, rendendolo accessibile e autentico per i lettori più giovani, e allo stesso tempo significativo per gli adulti.
La storia comincia con un sussurro. Durante una notte come tante, il piccolo protagonista sente una voce che, piano piano, diventa più chiara. È quella della sorella maggiore, quella che ha visto solo in una vecchia foto appesa al muro. È morta prima che lui nascesse, eppure, in quel momento magico, lo chiama per un giro in bicicletta. Inizia così un viaggio nei suoi luoghi del cuore, un’avventura impossibile che diventa reale nella dolcezza di un sogno.
Pagina dopo pagina, scopriamo insieme al protagonista frammenti della vita della sorella e, al tempo stesso, di lui stesso. È un incontro che va oltre la distanza e il tempo, un dialogo che consola, spiega e costruisce un legame profondo. Quando il sogno finisce, il risveglio non è amaro, ma dolce: ci sono la mamma e il papà a tavola, una colazione pronta e un mondo pieno di vita ad accoglierlo. Lei non è più lì, ma quel momento ha lasciato un segno indelebile. La sorella era, come suggerisce il titolo, “più grande di un sogno”.
Questo libro mi ha emozionata profondamente, ancora prima di leggerlo con i miei figli. Perché quello che Jef Aerts crea non è solo una storia sul lutto. È una riflessione sul legame, su come le relazioni importanti restano vive dentro di noi, anche quando sembrano lontane.
Le illustrazioni di Marit Törnqvist meritano un’attenzione speciale. Con la sua tecnica mista, l’artista dipinge immagini che sembrano fluttuare tra sogno e realtà, aggiungendo strati di emozione alla narrazione. Ogni tavola è un’opera d’arte che invita il lettore a immergersi nel mondo del protagonista.
Quello che mi ha colpito di Più grande di un sogno è quanto sia una storia intima, ma capace di parlare a tutti. Certo, racconta del rapporto tra un bambino e una sorella che non ha mai conosciuto, ma leggendo ho pensato a come questa esperienza possa riflettersi in tante altre situazioni di perdita che viviamo. Un nonno che non c’è più, una persona cara che fa parte dei ricordi di famiglia, ma che i più piccoli non hanno mai incontrato. Questo libro non si limita a parlare del lutto: parla di amore e della forza che i legami hanno di rimanere con noi, trasformandosi in qualcosa di nuovo.
La cosa bella è che la voce narrante è quella del bambino, semplice e diretta, ma capace di toccare corde profonde. Ti ritrovi quasi senza accorgertene dentro le sue emozioni: la curiosità, la tenerezza, la dolcezza di quel momento unico. È come se la storia ci prendesse per mano e ci mostrasse che non dobbiamo avere paura di parlare di chi non c’è più.
Non ho ancora letto Più grande di un sogno con i miei figli, ma già immagino come sarà. Non perché stiamo vivendo un lutto, ma perché penso che sia importante preparare i bambini a riconoscere e affrontare queste emozioni. E poi, diciamolo, non è solo un libro per affrontare un tema difficile. È un invito a parlare di ricordi, di famiglia, di come le persone che amiamo restino con noi, anche quando non possiamo vederle.
Sono solo 48 pagine, ma riescono a contenere così tanto. Non solo emozioni, ma anche immagini che sembrano uscite direttamente da un sogno. Marit Törnqvist, con le sue illustrazioni, non accompagna semplicemente la storia: la amplifica, la rende viva. Guardando quelle tavole, ti senti parte di quel mondo onirico, un po’ sospeso tra realtà e immaginazione.
Non è un libro che ti lascia indifferente. Ti fa riflettere, ti scalda il cuore, ti invita a prenderti un momento per ricordare chi non c’è più e per custodire quei legami che, in fondo, sono più grandi del tempo e dello spazio. Credo che sia questo il motivo per cui lo consiglio: non solo per i bambini, ma anche per noi grandi, che a volte abbiamo bisogno di un promemoria delicato su quanto sia prezioso continuare a sognare e a ricordare.
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