Hai mai iniziato un libro pensando di sapere dove stavi andando, solo per renderti conto, qualche pagina dopo, che ti sei completamente perso? Come salire su un taxi a New York e sentirsi dire: “Fidati di me.” Ecco, leggere La Trilogia di New York di Paul Auster è stato esattamente così. Credevo di trovarmi davanti a tre storie di investigazione, con misteri da risolvere e colpi di scena. Invece, il vero enigma ero io.

Di cosa parla? (Domanda più difficile di quanto sembri)

Il libro è diviso in tre racconti: Città di vetro, Fantasmi e La stanza chiusa. A prima vista, sembrano storie indipendenti, ma alla fine i temi e le ossessioni si intrecciano in modi sottili.

  • Città di vetro: Quinn, uno scrittore di romanzi polizieschi, riceve una telefonata da uno sconosciuto che cerca un certo detective Paul Auster (sì, il nome dell’autore). Invece di dire che è un errore, Quinn accetta il ruolo e si immerge in un’indagine assurda che mette in discussione la sua stessa identità.
  • Fantasmi: Un investigatore privato, Blu, viene assunto per sorvegliare un uomo chiamato Nero. Il problema? Nero non fa nulla. Giorno dopo giorno, Blu lo osserva e scrive rapporti, ma col tempo comincia a chiedersi: chi sta davvero spiando chi?
  • La stanza chiusa: Un uomo scompare lasciando dietro di sé manoscritti geniali. Il suo amico d’infanzia, diventato scrittore, prova a ricostruire la sua vita e finisce per impadronirsi della sua esistenza. Ma chi sta davvero scrivendo la storia?

Auster usa elementi del noir, ma il vero mistero qui non è chi ha commesso un crimine, bensì chi sono i personaggi? Anzi, chi siamo noi?

Auster scrive in modo semplice, senza fronzoli, ma crea un’atmosfera quasi ipnotica. Ripete schemi, usa nomi simili e situazioni ricorrenti, come se ci stesse portando in un gioco di specchi. C’è un tocco di Borges, un po’ di Kafka e molto cinema noir, ma tutto filtrato da una sensibilità postmoderna. Ti sembra di capire cosa sta succedendo… finché non ti rendi conto che non hai capito niente.

Più che un giallo, La Trilogia di New York è una riflessione sull’identità, sulla casualità e su come la narrazione modella la nostra percezione della realtà. I personaggi cambiano nome, ruolo e spesso si dissolvono nella storia che stanno vivendo.

Auster sembra dirci che la nostra identità è fluida, fragile, influenzata dalle storie che raccontiamo su noi stessi. E New York diventa lo sfondo perfetto: una città piena di possibilità, dove perdersi è fin troppo facile.

Vale la pena leggerlo?

Se ami le storie strutturate e con un finale netto, forse questo libro non fa per te. Ma se ti piacciono le narrazioni che sfidano la logica, che ti fanno dubitare della realtà e ti lasciano domande invece di risposte, allora La Trilogia di New York è un’esperienza da provare.

All’inizio, mi aspettavo un noir intrigante. Poi ho capito che Auster non voleva darmi risposte, ma farmi domande.

Questo mi ha frustrato? Un po’. Ma quando ho smesso di cercare un significato preciso e mi sono lasciato trasportare dal flusso della narrazione, il libro mi ha completamente catturato. Quando l’ho finito, mi è rimasta addosso una sensazione strana, come se qualcuno mi avesse osservato tutto il tempo.

Alla fine, Auster non risolve il mistero. Ti lascia solo con uno specchio e ti chiede: sei sicuro di sapere chi sei?

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11 risposte a “Trilogia di New York”

  1. Il miglior commento da me letto finora. Cioè il più chiaro.

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    1. Oh, grazie! Davvero, il tuo commento mi ha fatto sorridere. Cercare di spiegare La Trilogia di New York senza perdersi nei suoi stessi giochi di specchi è un’impresa… quindi sapere che è stato chiaro per te è una piccola vittoria! Auster gioca con l’identità, ma alla fine siamo noi lettori a rimanere intrappolati nel suo labirinto. E forse è proprio questo il bello

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  2. Bellissimo!!!!!!

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    1. Assolutamente d’accordo! 😍 è uno di quei libri che ti scombussolano la mente e ti lasciano con più domande che risposte… ed è proprio questo il bello!

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      1. Proprio così

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  3. Quindi a Paul Auster piace “spiazzare” il lettore… Bene, adesso ho voglia di leggere questa trilogia! Grazie per il tuo lavoro sempre eccellente 🙏👏🏻

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    1. Esattamente! Auster è un maestro nel confondere le carte e farci dubitare di tutto… anche di noi stessi! 😄 Sono sicura che questa trilogia ti trascinerà in un labirinto affascinante. E grazie a te per il supporto, mi fa davvero piacere!

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  4. Bello! Ho letto quasi tutto di Paul Auster, un autore che amo molto!

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    1. Che bello trovare un’altra fan di Auster!

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  5. […] La Trilogia di New York, pensavo di conoscere già la voce di Paul Auster. Quella scrittura ipnotica, precisa, che ti porta […]

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