Questa settimana abbiamo letto Olive e l’elefante grigio, io e mio figlio. L’abbiamo iniziato senza aspettative particolari, un libro della buonanotte come tanti altri, ma poi qualcosa è successo. Non ci siamo fermati alla solita manciata di pagine prima di dormire. No, questo libro ci ha catturati, e alla fine l’abbiamo letto tutto d’un fiato.
Ed è qui che sta la magia di Peter Carnavas: scrive per i bambini, ma parla anche agli adulti. Ti ritrovi a seguire la storia con la scusa di leggerla a tuo figlio, ma poi sei tu che non vuoi smettere.
Di cosa parla?
Olive è una bambina che vive con il padre e il nonno. A casa sua, però, c’è anche un elefante grigio. Un elefante che nessun altro sembra notare. Lui è lì, sempre presente, pesante e silenzioso. È la tristezza del padre, che dopo la perdita della moglie ha smesso di suonare il suo amato violino e sembra aver dimenticato cosa significhi sorridere davvero.
Olive, invece, lo vede. Lo sente. E decide che è arrivato il momento di fare qualcosa.
Così parte la sua piccola, grande missione: trovare un modo per riportare la musica e la gioia nella vita del papà, e magari – chissà – riuscire a far sparire quell’elefante.
L’elefante grigio di Olive non è solo un elefante. È una metafora perfetta della tristezza, della perdita e di quel dolore silenzioso che si insinua nelle case e nelle vite, senza fare rumore, ma senza andarsene.
E qui arriva il bello: Carnavas parla di temi importanti senza mai appesantire la storia. Il lutto, il senso di vuoto, il bisogno di andare avanti… sono lì, ma non con il peso di un dramma, bensì con la leggerezza di chi sa che anche le cose difficili possono essere affrontate con delicatezza.
Il libro riesce in un equilibrio raro: non minimizza il dolore, ma nemmeno lo rende un macigno insopportabile. Lo riconosce, gli dà un nome (e un paio di orecchie giganti), ma lascia spazio alla speranza.
Lo stile di Carnavas – Poche parole, grande impatto
Carnavas scrive con uno stile semplice ma mai banale. Le frasi sono brevi, i capitoli scorrevoli, eppure ogni parola sembra scelta con cura. È uno di quei libri che riescono a dire molto con poco.
E poi ci sono le illustrazioni. Essenziali, quasi sussurrate, ma potentissime. L’elefante è enorme, ma Olive non è da meno.
La nostra esperienza di lettura – Quando un libro diventa un momento speciale
Leggerlo con mio figlio è stata un’esperienza bellissima. A volte ci siamo fermati per parlare (“Ma l’elefante se ne andrà?”), altre volte abbiamo letto in silenzio, semplicemente sentendo la storia.
È stato uno di quei libri che, anche dopo aver chiuso l’ultima pagina, restano lì, nella testa e nel cuore.
Alla fine, abbiamo parlato di tristezza, di ricordi, di come certe emozioni non vadano nascoste ma vissute. E se un libro per bambini riesce a fare tutto questo, per me ha già vinto.
Vale la pena leggerlo?
Assolutamente sì. Se cerchi una storia dolce ma profonda, che parli di emozioni vere senza forzature, Olive e l’elefante grigio è una scelta perfetta. E se hai bambini, ancora meglio: è uno di quei libri che diventano ponti per conversazioni importanti, senza che nemmeno te ne accorga.
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