Se avete letto la mia recensione di Miss Bee e il Cadavere in Biblioteca (cliccate qui per recuperarla), sapete che ho apprezzato molto il primo libro della serie. Un equilibrio perfetto tra mistero, ironia e una protagonista intelligente che si muove tra le regole non scritte della società degli anni ‘20. Quindi, appena è uscito Miss Bee e il Principe d’Inverno, non ho avuto dubbi: dovevo leggerlo.
E posso dire che non delude. Gazzola mantiene il suo stile scorrevole e arguto, costruendo un racconto che è tanto un giallo quanto un affresco dell’alta società inglese. Il mistero c’è, ma il vero fascino è altrove: nei dialoghi brillanti, nell’atmosfera e nei dettagli che danno vita al mondo di Miss Bee.
La trama
Questa volta lasciamo Londra per Derbyshire, nella tenuta di Alconbury Hall, dove Miss Bee viene accolta in un ambiente tipicamente aristocratico: grandi saloni illuminati dalla luce dorata delle candele, ricevimenti esclusivi, caminetti scoppiettanti e ospiti che sorridono con cortesia mentre nascondono verità scomode.
Siamo nel dicembre del 1924, un periodo di transizione. La guerra è finita da pochi anni, ma le cicatrici restano. L’aristocrazia inglese tenta di mantenere il proprio prestigio in un mondo che cambia rapidamente, dove nuove forze sociali ed economiche iniziano a emergere. È un’epoca sospesa tra nostalgia e necessità di adattamento, e proprio in questo delicato equilibrio si muovono i personaggi del romanzo.
Miss Bee viene assunta per aiutare Lady Millicent Carmichael a scrivere le sue memorie, che si preannunciano tutt’altro che noiose. Ma si sa: in certe famiglie, ciò che è taciuto conta più di ciò che è detto. A dominare la scena ci sono i Lennox, un’antica famiglia che lotta per conservare la propria influenza. Torna il visconte Julian Lennox, con il suo fascino ambiguo e la reputazione di libertino, ma la vera novità è Alexander, il cugino di origini russe, ribattezzato il principe d’inverno per il suo portamento enigmatico e distante.
E poi accade il furto. Un evento apparentemente secondario, ma che smuove equilibri sottilissimi. In un ambiente in cui l’apparenza è tutto, un piccolo scandalo può trasformarsi in un disastro. Miss Bee, con la sua solita combinazione di curiosità e intelligenza, inizia a notare dettagli che sfuggono agli altri. E quello che sembrava solo un incidente si rivela qualcosa di ben più pericoloso.
Lo stile di Alessia Gazzola: leggerezza e profondità ben dosate
Quello che rende questa serie così riuscita è il tono. Gazzola non scrive thriller ad alta tensione, ma romanzi in cui il mistero è un filo conduttore che permette di esplorare i personaggi e il contesto storico. Il ritmo è elegante, mai forzato, con dialoghi curati e una sottile ironia che rende la lettura estremamente piacevole.
L’ambientazione è impeccabile: la neve che cade fuori dalle finestre, i tavoli imbanditi, gli sguardi carichi di sottintesi tra un brindisi e l’altro. Leggere Miss Bee e il Principe d’Inverno è come essere trasportati dentro un episodio di Downton Abbey, con un pizzico di mistero in più.
La mia esperienza di lettura
Rispetto al primo libro, questo ha un tono più raccolto. Londra era dinamica e mondana, mentre qui l’atmosfera è più intima, quasi sospesa tra le mura della grande casa di campagna. Questo cambio di scenario mi è piaciuto molto: permette di approfondire i rapporti tra i personaggi e di dare più spazio alle sfumature psicologiche.
Miss Bee continua a essere una protagonista deliziosa: non è una ribelle fuori dagli schemi, ma nemmeno si conforma completamente alle aspettative della sua epoca. Il suo sguardo sulle cose è sempre acuto, e la sua capacità di muoversi tra regole rigide e situazioni ambigue è ciò che la rende così interessante.
Per quanto riguarda il mistero, non aspettatevi colpi di scena vertiginosi, ma una costruzione più sottile, che si svela un tassello alla volta. Più che scoprire il colpevole, la vera soddisfazione sta nel vedere come tutto si intreccia.
Vale la pena leggerlo?
Se avete amato il primo libro, questo mantiene la stessa qualità, con un’ambientazione diversa e un intreccio forse ancora più raffinato. Non è un romanzo che si legge per l’adrenalina, ma per il piacere di immergersi in un mondo ben costruito, tra dialoghi affilati e dettagli curati.
E ora la domanda è: quale sarà la prossima avventura di Miss Bee? Qualunque sia la direzione che prenderà, sono sicura che non mi perderò il viaggio.
E voi? Avete già letto Miss Bee e il Principe d’Inverno? Vi è piaciuto il cambio di ambientazione? Fatemi sapere nei commenti!
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