Hai mai immaginato di svegliarti e accorgerti che i tuoi vestiti sono un po’ più larghi? Il giorno dopo, il tavolo della cucina sembra più alto. Dopo una settimana, salire sul divano diventa una sfida. Poi arriva la realtà inevitabile: stai rimpicciolendo. Non abbastanza lentamente da non accorgertene, ma abbastanza in fretta da rendere ogni giorno una nuova battaglia contro l’impossibile.
Questa è la premessa di Tre Millimetri al Giorno, di Richard Matheson, un libro che trasforma un’idea apparentemente semplice in una delle storie più inquietanti che abbia mai letto.
La trama: quando la tua casa diventa un territorio ostile
Scott Carey è un uomo qualunque che, dopo essere stato esposto a una misteriosa nube radioattiva, inizia a ridursi di tre millimetri al giorno. All’inizio cerca di ignorarlo. La medicina moderna avrà una spiegazione, giusto? Ma gli esami non mostrano nulla, e l’unica certezza è che il processo continua.
Presto arrivano i problemi pratici: vestiti che non vanno più bene, sguardi strani per strada, sua moglie che cerca di aiutarlo ma non sa come. E poi il terrore vero e proprio: quando Scott diventa più piccolo di un gatto, il suo amato animale domestico smette di riconoscerlo come padrone e inizia a vederlo come preda.
Ma niente è paragonabile all’incubo che viene dopo. Quando diventa troppo piccolo per vivere tra gli esseri umani, Scott rimane intrappolato nel seminterrato della sua stessa casa. Senza cibo, senza acqua, senza speranza. E con un enorme ragno che lo osserva nell’ombra.
Da questo punto in poi, il libro si trasforma in una disperata lotta per la sopravvivenza. Scott deve ingegnarsi per trovare cibo, evitare la morte e, soprattutto, non impazzire mentre il mondo intorno a lui diventa sempre più grande.
Il tema: la lotta contro l’inevitabile
Ciò che rende questa storia così brillante è che, per quanto la premessa sia fantastica, il terrore che trasmette è assolutamente reale. Scott non sta affrontando un classico nemico. Non può “sconfiggere” quello che gli sta succedendo. La natura segue il suo corso, e lui può solo adattarsi o soccombere.
Matheson costruisce questa angoscia in modo magistrale, portandoci dentro la mente di Scott. Sentiamo la sua frustrazione quando i medici non trovano risposte. Condividiamo la sua ansia mentre cerca disperatamente di mantenere una parvenza di normalità. E, alla fine, quando il mondo sociale non è più un’opzione, ci immergiamo con lui in un’esistenza primitiva, dove conta solo sopravvivere un altro giorno.
Lo stile di Matheson: tagliente, diretto, spietato
Matheson scrive con una precisione brutale. Non c’è spazio per divagazioni filosofiche o descrizioni superflue. Ogni pagina ti spinge avanti, senza pause, senza respiro.
A differenza di molte opere di fantascienza degli anni ’50, Tre Millimetri al Giorno non cerca di spiegare scientificamente il fenomeno. Non ci sono lunghi discorsi su particelle instabili o mutazioni genetiche. Il punto non è il “come”, ma il “cosa succede dopo”. Ed è proprio per questo che il libro funziona ancora oggi.
La mia esperienza di lettura: inquietudine e nuove paranoie
Leggere questo libro mi ha lasciato addosso una strana sensazione. All’inizio sembrava solo un’idea curiosa, quasi surreale. Ma mentre Scott si rimpiccioliva, ho iniziato a percepire il disagio. Guardavo gli oggetti intorno a me in modo diverso. Pensavo: “Quanto tempo sopravvivrei se fossi alto pochi centimetri? Come potrei proteggermi dal mio stesso gatto?”
E poi arriva il finale. Non farò spoiler, ma Matheson non offre una conclusione classica. Niente colpi di scena, niente salvezza dell’ultimo minuto. Solo una sensazione strana, sospesa, che rimane con te anche dopo aver chiuso il libro.
Vale la pena leggerlo?
Assolutamente sì. Se ami la fantascienza che mescola suspense, horror psicologico e un tocco di tragedia umana, Tre Millimetri al Giorno è una lettura imprescindibile. Ma preparati: dopo questo libro, la tua casa non ti sembrerà mai più la stessa.





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