📽️ Durata: 1h26
📺 Disponibile su Rai Play
Ok, parliamone. The Miracle Club è uno di quei film che sembrano una cosa e poi, guardandoli bene, sono qualcos’altro. Mi aspettavo una storia tenera, di quelle che scaldano il cuore con un messaggio rassicurante. E in parte lo è. Ma è anche un film che sa essere amaro, che parla di ferite ancora aperte, di colpe che non si cancellano e di legami che, anche spezzati, continuano a pesare.
La Trama
Siamo in Irlanda, nel 1967, in un piccolo sobborgo di Dublino dove la vita delle donne ruota attorno alla chiesa, alla famiglia e ai doveri quotidiani. Tre amiche di lunga data – Lily (Maggie Smith), Eileen (Kathy Bates) e Dolly (Agnes O’Casey) – vincono un viaggio a Lourdes, la città dei miracoli. Ognuna parte con un desiderio segreto: Lily ha un passato da cui non riesce a liberarsi, Eileen cerca di farsi valere in una società che la ignora, e Dolly spera che suo figlio, che non parla, possa guarire.
Ma la loro avventura prende una piega diversa con l’arrivo di Chrissie (Laura Linney), un’amica di gioventù che è stata lontana per decenni. Il problema? Il suo ritorno non è visto di buon occhio. Troppi rancori, troppi silenzi, troppe verità mai dette. E così, quella che doveva essere una semplice gita spirituale diventa un viaggio molto più profondo – dentro il loro passato e dentro loro stesse.
Il Contesto Tematico
A prima vista, il film sembra parlare di fede e speranza. Ma in realtà è una storia sulle colpe, sul perdono e su quanto sia difficile liberarsi dal giudizio altrui. L’Irlanda degli anni ‘60 era un mondo in cui la religione non era solo una questione di credenza, ma un sistema di potere che decideva chi meritava la redenzione e chi no.
E quello che mi colpisce sempre nei film ambientati in Irlanda è proprio questo: il passato non è mai solo passato. È qualcosa che rimane attaccato alle persone, che continua a definirle anche quando cercano di andare avanti.
Stile e Regia
Thaddeus O’Sullivan opta per una regia classica, senza eccessi. La fotografia ha toni morbidi, quasi nostalgici, che danno la sensazione di guardare indietro nel tempo. È una scelta che funziona, anche se manca un po’ di audacia. Non ci sono grandi colpi di scena, ma un racconto solido che si affida tutto alla bravura del cast.
E qui arriva il vero punto di forza del film: le attrici. Maggie Smith è semplicemente perfetta, capace di trasmettere emozioni con un solo sguardo. Kathy Bates porta quel tocco di ironia che alleggerisce il dramma, mentre Laura Linney è la più silenziosa, ma forse la più intensa.
La Mia Esperienza di Visione
Mi aspettavo un film più leggero, e invece mi sono trovata davanti qualcosa di più sfumato, più malinconico. Certo, ci sono momenti toccanti, scene che ti fanno sorridere. Ma è anche un film che, in alcuni punti, lascia un senso di frustrazione. Alcuni conflitti sembrano risolversi troppo in fretta, come se anni di rancore potessero dissolversi con una sola conversazione.
D’altra parte, c’è una bellezza anche in questa semplicità. Il film non parla di miracoli eclatanti, ma di quelli piccoli e quotidiani: trovare il coraggio di chiedere scusa, accettare il proprio passato, fare pace con ciò che non si può cambiare.
Vale la pena vederlo?
Se ami i film introspettivi, che mettono al centro i personaggi e le loro relazioni, allora sì. Ma non aspettarti una storia piena di eventi drammatici o di grandi svolte. The Miracle Club è un film fatto di sguardi, di parole non dette, di rimpianti e, forse, di seconde possibilità.
Forse il vero miracolo non è cambiare il passato, ma trovare il modo di conviverci.
E tu, l’hai visto? Cosa ne pensi? 😊





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