Leggere con i bambini è un viaggio imprevedibile. A volte si perdono nella fantasia, altre fanno domande che smontano la logica della storia in due secondi. E poi ci sono quei momenti magici, in cui il libro diventa una porta su pensieri che non avevi mai considerato. Questo è esattamente quello che è successo leggendo Rim e le parole liberate con mio figlio..

Un mondo dove le parole sono prigioniere

Rim vive in un regno dove le parole non sono libere. Non si possono dire semplicemente: vanno comprate. Esistono mercati in cui le parole vengono vendute chiuse in gabbiette, alcune economiche e accessibili a tutti, altre rare e costose, destinate solo ai più ricchi. Questo significa che chi non può permettersele è costretto al silenzio o a ripetere sempre le stesse frasi, quelle che può “permettersi”.

Rim, all’inizio, non si pone troppe domande: è così che funziona il mondo, no? Ma tutto cambia quando incontra Witzold, un vecchio eccentrico che sembra sapere molte cose sulle parole e sui segreti nascosti nel regno. Grazie a lui, Rim inizia un viaggio che la porterà a scoprire la verità dietro il sistema delle parole imprigionate e il passato dimenticato del suo popolo.

Nel corso della storia, incontriamo personaggi misteriosi, maghi potenti e… angurie giganti! (Sì, davvero. E sono una parte importante della storia, ma non voglio spoilerare troppo).

Uno stile che cattura grandi e piccoli

Maddalena Vaglio Tanet scrive con una leggerezza che nasconde profondità. La narrazione è scorrevole, perfetta per i bambini, ma dentro ci sono strati di significato che colpiscono anche gli adulti. Il mondo che crea sembra uscito da una fiaba antica, di quelle che raccontano qualcosa di molto reale dietro la magia.

Il bello è che non c’è una morale imposta. Il libro lascia spazio per riflettere, per porsi domande. E infatti…

Lettura con un piccolo filosofo

Mio figlio, inizialmente, era affascinato dall’idea che le parole fossero in gabbia. Dopo poche pagine, mi ha guardato serio:

— Ma se non ho soldi, non posso dire “ti voglio bene”?

Boom. Colpito e affondato.

Più andavamo avanti con la lettura, più la sua mente si accendeva. A un certo punto si è fermato e mi ha chiesto:

— E se io comprassi tutte le parole e non le lasciassi usare a nessuno?

In meno di cinque minuti aveva creato la sua distopia personale.

Ma il colpo di scena è arrivato alla fine. Dopo aver chiuso il libro, si è girato verso di me e ha detto:

— Quindi chi controlla le parole, controlla tutto, giusto?

Esattamente, piccolo mio.

Vale la pena leggerlo?

Se ami le storie che fanno riflettere senza perdere la magia dell’avventura, Rim e le parole liberate è una lettura perfetta. Funziona benissimo dai 7 anni in su, perché ha il giusto mix di azione, mistero e concetti profondi.

E, se tutto questo non basta a convincerti, sappi che ci sono angurie giganti. E sinceramente, ogni libro con angurie giganti merita di essere letto.

Ora dimmi: se dovessi comprare le parole prima di usarle, quali non potresti mai permetterti di perdere?

7 risposte a “Rim e le parole liberate”

  1. Well reviewed! Interesting book

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    1. Thanks! It’s one of those books that sneak into your thoughts even after you’ve finished

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      1. Ok 👌 I know another excellent book ” The Touch of Breeze”

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      2. Oh, nice! I haven’t heard of it—what’s it about? Always up for a good book recommendation! 😊

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      3. Please go through the review

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