Avevo già apprezzato Il Cadavere in Biblioteca per il suo spirito arguto e Il Principe d’Inverno per l’atmosfera sospesa tra malinconia e neve, ma qui il tono cambia ancora. Ma qui, Gazzola cambia ancora passo. Dimenticate le biblioteche polverose e i manieri ovattati dalla bruma: ci troviamo a Londra, nel cuore sfavillante di un’ambasciata italiana, dove i ricevimenti sono sontuosi e i fantasmi… beh, a quanto pare, si fanno vedere.

La trama

Londra, primavera del 1925. La capitale britannica sembra finalmente ritrovare un ritmo dopo gli inverni cupi della guerra. Ma è un respiro sospeso, come quello di chi teme che la bellezza non basti a coprire ciò che è stato.

Beatrice Bernabò, per gli amici e i lettori affezionati la nostra Miss Bee, è stata mandata dal padre a lavorare come segretaria presso l’ambasciata italiana a Londra. Un modo, secondo lui, per tenerla lontana dai guai. Ma sappiamo bene che i guai trovano sempre Beatrice, ovunque vada.

Durante un ricevimento in onore della delegazione degli Uffizi, iniziano a manifestarsi strani fenomeni: porte che si chiudono da sole, oggetti che spariscono, sussurri nella notte. Qualcuno parla di un fantasma. O forse c’è qualcosa, o qualcuno, che vuole farlo credere.

Ed è qui che rientra in scena l’ispettore capo Archer Blackburn. I lettori più attenti lo ricorderanno dai romanzi precedenti: presenza solida, sguardo impenetrabile, un uomo che sembra sempre sapere più di quanto dica. Ma in questo volume il suo ruolo cambia. Non è solo il professionista incaricato di indagare: diventa una figura che sfida Beatrice anche sul piano emotivo. Tra loro si insinua un’intesa fatta di silenzi eloquenti e tensioni non dette. Forse è l’inizio di qualcosa? O solo un’illusione, come le ombre nei corridoi dell’ambasciata?

Accanto a questo filo, prosegue il complicato legame con il visconte Julian Lennox, ora fidanzato ufficialmente con la sofisticata Lady Octavia. Il triangolo non è mai dichiarato apertamente, ma c’è, e pulsa sotto ogni sguardo, ogni frase tagliata a metà. Beatrice, come sempre, si ritrova divisa tra la mente analitica e il cuore irrequieto.

Nel mezzo di ricevimenti sfarzosi e manovre diplomatiche, Miss Bee cerca di decifrare un mistero che ha il sapore dell’inganno ma anche dell’inquietudine. E mentre si avvicina alla verità, è la sua stessa posizione, nella vita, nelle relazioni, nella propria identità, a vacillare.

Come se gli enigmi dell’ambasciata non bastassero, la vita amorosa di Beatrice continua a tenerci incollati alle pagine. Se, come me, amate la fusione di mistero e romanticismo, vi delizierete con i colpi di scena nel cuore della nostra protagonista. Tra cene eleganti e sguardi rubati, Julian Lennox resta una presenza magnetica, ma questa volta è l’ispettore Blackburn a portare una nuova profondità. Un uomo diverso, più ombra che luce, capace di far vacillare certezze e rimescolare emozioni.

Simboli, movimenti e memoria

La Gazzola è maestra nel tessere la storia con dettagli che vanno oltre la semplice trama. In questo libro, i saloni dell’ambasciata diventano un microcosmo della società post-guerra: il tentativo di riprendere la normalità, lo sfarzo dell’alta società che a malapena nasconde le cicatrici e i fantasmi del passato. Le metafore visive, come l’oro delle decorazioni e le ombre tra le righe delle conversazioni, sono potenti. L’ambasciata stessa, un territorio ‘straniero’ in terra britannica, è un simbolo dell’identità divisa di Miss Bee, un’italiana a Londra, sempre alla ricerca del suo posto. La memoria, sia personale che collettiva, è un tema centrale, mostrando come il passato insista a manifestarsi nel presente.

La mia esperienza di lettura

Per i fan sfegatati di Miss Bee, questo libro è una vera delizia. La Gazzola alza l’asticella dell’intrigo, portando un mistero più personale, attraversato da quella punta di “fantasia” che non distrugge la tensione narrativa, ma la esalta. La parte investigativa è ben costruita, ma ciò che colpisce davvero è l’evoluzione emotiva di Beatrice. Il passato familiare qui resta marginale, ma la sua posizione nel mondo – e nei propri sentimenti – si fa sempre più stratificata.

E poi c’è lui. L’ispettore. Che non porta solo indizi e protocolli, ma domande più grandi: cosa desidera davvero Beatrice? Chi la fa sentire vista, compresa, forse amata? E chi è lei quando non sta cercando risposte per gli altri, ma per se stessa?

Miss Bee e il fantasma dell’ambasciata è forse il volume più sofisticato e maturo della serie. Una storia che non è solo “chi è stato?”, ma “chi siamo quando tutto vacilla?”. E io, da lettrice affezionata, non vedo l’ora di ritrovare Miss Bee nel prossimo capitolo Il giardino avvelenato a novembre 2025. Perché Gazzola, con leggerezza e intelligenza, ci accompagna sempre là dove le emozioni si nascondono: tra l’evidenza e il non detto.

7 risposte a “Miss Bee e Il Fantasma dell’Ambasciata”

  1. Più approfondisco la conoscenza di questa serie e più me ne innamoro! Recensione stupenda come sempre, bravissima 👏🏻👏🏻

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    1. Ma grazie di cuore! 💛 Anche per me è stato un viaggio sempre più coinvolgente, libro dopo libro… e con questo, Gazzola ci regala davvero un capitolo speciale. Felice che la recensione ti sia piaciuta

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  2. È una serie molto graziosa che pur appartenendo a quella letteratura di svago che unisce giallo e rosa riesce a farlo con garbo ed eleganza. In autunno sapremo come andranno a finire gli intrighi sentimentali che ovviamente sono quelli che tengono in piedi il tutto. ☺️

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    1. Novembre sembra lontanissimo… e intanto io sono ufficialmente team “amore maturo e tranquillo” 😌 Tu hai letto, quindi so che hai capito di chi parlo… ahaha

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  3. Non la conoscevo, ma sembra una serie proprio carina, poi è giusto sostenere un’autrice italiana 😊

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    1. Ma sì, assolutamente! È una serie che sorprende proprio per come riesce a mescolare mistero, ironia e sentimento senza mai appesantire. E Gazzola ha questa scrittura leggera ma acuta, che ti fa venire voglia di continuare subito con il prossimo libro

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  4. […] recensioni di Miss Bee e il Cadavere in Biblioteca, Miss Bee e il Principe d’Inverno e Miss Bee e Il Fantasma dell’Ambasciata, sapete già che con Miss Bee ho sviluppato quel tipo di rapporto tossico-sano in cui dici “leggo […]

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