Era una di quelle sere in cui scorrevo Netflix senza sapere bene cosa cercare. Non volevo qualcosa di leggero e spensierato, ma nemmeno un dramma filosofico capace di farmi venire una crisi esistenziale alle tre del mattino. Ed è lì che mi è comparsa davanti Untamed: un crime drama ambientato nello Yosemite, con Eric Bana che già nel trailer aveva lo sguardo di chi porta sulle spalle un passato ingombrante. E poi quei paesaggi enormi, che sembravano parlare da soli, ho capito subito che sarebbe stata la mia scelta.

La trama

Kwille Turner (Eric Bana) è un agente speciale del Servizio dei Parchi Nazionali, abituato a pattugliare Yosemite e a difendere la legge in un territorio dove la natura ha spesso l’ultima parola. La sua vita cambia quando il corpo di una giovane artista viene ritrovato ai piedi dell’El Capitan. L’indagine che ne segue lo trascina in un labirinto di segreti e ferite mai rimarginate, e lo lega a una giovane ranger, Naya Vasquez (Lily Santiago). Lei viene dalla città ma affronta il parco con una determinazione che sorprende. Insieme seguono tracce nascoste, tatuaggi enigmatici, simboli, silenzi, fino ad arrivare a un finale pieno di dolore, vendetta e verità devastanti.

Regia e stile visivo

La serie è diretta da Thomas Bezucha, Nick Murphy e Neasa Hardiman, e ciò che colpisce è la coerenza dello stile. I piani lunghi, i silenzi sospesi e la fotografia naturale ricordano il realismo documentaristico, mentre i momenti di tensione improvvisa portano il ritmo tipico del thriller. Yosemite non è solo uno sfondo: è un personaggio vivo, che respira e osserva. La colonna sonora di Jeff Russo accompagna con discrezione, quasi come un’eco che amplifica la solennità delle immagini. Dal punto di vista teorico, Untamed lavora molto sulla mise en scène. L’ambiente non è un contorno ma una voce narrante. Yosemite diventa simbolo di memoria, un archivio naturale che conserva traumi e segreti. La caduta della ragazza dall’El Capitan si trasforma in metafora: non solo la sua fine fisica, ma anche le cadute morali ed emotive che investono i personaggi. È il paesaggio stesso a giudicare e a custodire la storia.

Punti positivi e negativi

Positivi

  • Le immagini spettacolari, che trasformano la natura in arte visiva.
  • Eric Bana, intenso e contenuto, capace di dire molto con poco.
  • Naya, personaggio giovane e forte, che porta freschezza e contrasta l’ombra del protagonista.
  • Il mistero solido, che spinge sempre a guardare un episodio in più.

Negativi

  • Alcune svolte narrative sono prevedibili e rischiano di dare un senso di déjà-vu.
  • A volte manca un colpo di originalità che avrebbe potuto rendere la storia memorabile.

La mia esperienza

Il primo episodio mi ha catturata subito. Il silenzio glaciale, interrotto dalla scoperta del corpo, mi ha fatto entrare in un’atmosfera che non lasciava scampo. Ogni puntata è stata come un sentiero da percorrere con cautela: pieno di ombre, segreti e dolore. Ci sono stati momenti in cui avrei voluto fermarmi, perché la tensione emotiva era forte, ma non ci sono riuscita. La fotografia e la recitazione di Bana mi tenevano incollata allo schermo. Alla fine della stagione, mi sono sentita stanca ma anche appagata, come dopo una lunga escursione in montagna. Con quella strana malinconia che resta quando hai visto qualcosa che non si dimentica.

Untamed non rivoluziona il genere, ma costruisce un mondo fatto di silenzi, natura e dolore umano. È lenta, a tratti prevedibile, ma ha una potenza visiva ed emotiva che la rende difficile da scacciare dalla mente. È una serie che non si consuma velocemente, ma che si assapora come un vino forte: lascia traccia, anche dopo l’ultima scena.

4 risposte a “Untamed”

  1. Ciao e bentornata.
    Anche noi abbiamo visto questa serie e ci è piaciuta. Confermo la tua recensione in toto 👏👏👏

    Piace a 2 people

    1. Grazie! 😊 Sono contenta che sia piaciuta anche a voi. Alla fine è una serie che, pur con i suoi difetti, ti prende e non ti lascia andare facilmente

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  2. Visto, un buon prodotto per passare qualche ora piacevole, e tutto sommato Bana è un bel figo!

    Piace a 1 persona

    1. vero! è proprio quel tipo di serie che ti fa passare delle ore piacevoli, con la giusta dose di mistero e atmosfera. Bana regge bene la tensione, senza mai esagerare

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