Quando si parla di Medioevo fiorentino spunta sempre Dante. Ma c’è un personaggio che, senza far troppo rumore, ha avuto un ruolo enorme nella sua formazione: Brunetto Latini. Notaio, ambasciatore, esiliato, maestro. Uno che ha provato a mettere il mondo intero in un libro… anzi in due.

Il contesto
Quando si parla di Medioevo fiorentino spunta sempre Dante. Ma c’è un personaggio che, senza far troppo rumore, ha avuto un ruolo enorme nella sua formazione: Brunetto Latini. Notaio, ambasciatore, esiliato, maestro. Uno che ha provato a mettere il mondo intero in un libro… anzi in due.

Il Tesoro
Il progetto più ambizioso: un’enciclopedia in lingua francese (così poteva circolare ovunque). Dentro c’è un po’ di tutto: filosofia, morale, politica, scienze naturali. Una specie di manuale universale, organizzato e chiaro, pensato per essere utile. Non un vezzo letterario, ma un libro da usare davvero. Non a caso, Dante lo legge e se lo porta dietro mentre scrive la Commedia.

Il Tesoretto
È il fratello minore, incompiuto ma sorprendente. Stavolta in volgare italiano e in versi, racconta un viaggio allegorico: il protagonista incontra Natura, Virtù, Scienze, che gli insegnano come vivere bene. Sembra quasi una favola educativa, più vicina all’orecchio della gente comune che alle dispute accademiche.

Stile e linguaggio
Da una parte la prosa sistematica e “seria” del Tesoro, dall’altra la poesia allegorica e scorrevole del Tesoretto. Due generi diversi, stessa missione: rendere la conoscenza accessibile, portarla fuori dai chiostri, trasformarla in strumento per cittadini e governanti.

Perché leggerli oggi
Perché ci ricordano che il Medioevo non era solo cavalieri e santi, ma anche sete di sapere, voglia di enciclopedie universali, tentativi di mettere ordine nel caos del mondo. Brunetto sognava un libro che contenesse tutto: in prosa o in versi non importa, basta che insegnasse. E in questo, sembra davvero più vicino a noi di quanto immaginiamo.

Curiosità

  • Dante cita Brunetto nell’Inferno (canto XV) come suo maestro ideale.
  • Il Tesoro ebbe enorme fortuna: tradotto, copiato, diffuso in tutta Europa.
  • Il Tesoretto, pur incompiuto, è uno dei primi esempi di grande poema didascalico italiano.

2 risposte a “Brunetto Latini: il Tesoro e il Tesoretto”

  1. Lo ricordo citato da Dante ma la mia memoria si ferma lì… 😅

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    1. Eh infatti, di solito resta proprio quel ricordo lì, il maestro di Dante nell’Inferno e basta. Ma dietro c’era un personaggione che voleva scrivere un libro con dentro tutto il sapere del mondo… quasi un Google medievale 😅

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