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Per il settimo giorno del calendario arriviamo a un tema che non poteva mancare: i vampiri moderni. Non più i nobili gotici che abitano castelli in rovina, ma creature che vivono (o sopravvivono) nel nostro presente, tra città spente e notti infinite. Per raccontarli ho scelto Only Lovers Left Alive di Jim Jarmusch: un film che non cerca lo spavento, ma il fascino malinconico di chi ha già visto troppi secoli passare.
Che cos’è il vampiro moderno?
Rispetto al gotico (giorno 1), dove Dracula o Carmilla incarnavano l’ombra della sessualità e della colpa, il vampiro moderno vive immerso nella contemporaneità:
– non spaventa solo con i denti, ma con la sua estraneità rispetto al mondo umano
– non abita più castelli, ma appartamenti, club, città notturne
– non è soltanto predatore, ma spesso flâneur decadente, testimone stanco dei secoli
Diverso dallo slasher (giorno 2), qui il male non è un killer mascherato, ma una condizione esistenziale. Diverso dalla possessione (giorno 3), non è il corpo a cambiare, ma la percezione del tempo. Diverso dal folk horror (giorno 5), non c’è comunità, ma isolamento. E se la casa infestata (giorno 6) colpiva il rifugio domestico, il vampiro moderno si rifugia nella cultura: libri, vinili, arte, come unica ancora contro l’eternità.
La trama
Adam (Tom Hiddleston) è un musicista depresso che vive a Detroit, circondato da strumenti, chitarre e reliquie analogiche. La sua compagna Eve (Tilda Swinton) vive invece a Tangeri, con un rapporto quasi carnale con i libri. Entrambi sono vampiri da secoli, ma il loro rapporto è ancora vivo: un amore eterno fatto di distanze e ritorni.
Il problema non è più la sete di sangue (che si procurano con discrezione), ma la noia, la stanchezza, la sensazione di vivere in un mondo di “zombie” — così chiamano gli umani, distratti e inconsapevoli. Quando Eve raggiunge Adam a Detroit, sembra tornare un equilibrio fragile, ma l’arrivo della sorella di Eve (Mia Wasikowska), giovane e caotica, rompe la quiete e riporta il caos.
Lettura critica
Only Lovers Left Alive è un film che usa il mito del vampiro come lente poetica: non tanto paura, quanto riflessione sul tempo, sull’arte, sulla sopravvivenza culturale. Adam e Eve sono vampiri, ma potrebbero essere anche due intellettuali fuori tempo, incapaci di adattarsi a un presente che li delude.
Il film è intriso di malinconia: le città (Detroit e Tangeri) sono quasi personaggi, luoghi decadenti che rispecchiano i protagonisti. Jarmusch elimina del tutto il lato “orrorifico” classico, per trasformare il vampiro in metafora della marginalità e dell’eterno ritorno.
Perché guardarlo a Halloween
Perché Halloween non è solo sangue e spaventi: è anche l’occasione per guardare le nostre ombre con ironia e poesia. Only Lovers Left Alive è il lato romantico del calendario: un horror senza urla, che ci ricorda che l’eternità può essere molto più terrificante di una zanna insanguinata.
Curiosità
– Il film è stato girato tra Detroit e Tangeri, due città simbolo della decadenza culturale e della stratificazione storica
– La colonna sonora (con gli SQÜRL, la band di Jarmusch) è parte fondamentale dell’atmosfera
– Tilda Swinton e Tom Hiddleston hanno lavorato a lungo con Jarmusch per creare vampiri “fuori dagli stereotipi”
– È stato presentato a Cannes 2013 ed è diventato subito un cult





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