Per il nono giorno del calendario entriamo in un territorio che spaventa in modo diverso: l’horror cosmico. Non più case infestate, lupi mannari o vampiri malinconici, ma un orrore che ci schiaccia perché troppo grande da comprendere. E chi meglio di H. P. Lovecraft, con il suo Il richiamo di Cthulhu, può guidarci in questo abisso?
Che cos’è l’horror cosmico?
Il termine è associato a H. P. Lovecraft, che lo ha sviluppato all’inizio del XX secolo. L’idea centrale è che l’universo sia completamente indifferente all’essere umano: noi non siamo speciali, ma solo polvere cosmica. Il terrore non nasce da mostri intenzionati a distruggerci, ma dallo shock di realizzare che non contiamo nulla davanti a forze infinitamente più grandi.
Elementi chiave
- Indifferenza cosmica → gli dèi o le entità non sono malvagi: sono così enormi da non accorgersi neppure di noi.
- Inconoscibile → il vero orrore non è ciò che vediamo, ma ciò che non possiamo capire: la mente collassa davanti all’abisso.
- Culti e segreti → piccoli gruppi di uomini servono queste forze, ma sono solo frammenti marginali di una realtà immensa.
- Follia → chi intravede l’orrore cosmico perde la ragione, perché l’essere umano non è fatto per reggere tanta immensità.
- Spazio e tempo smisurati → oceani, deserti, stelle, dimensioni parallele: lo scenario non è mai limitato a una stanza, ma a un cosmo che ci sovrasta.
Differenza dagli altri sottogeneri
Folk horror (giorno 5): timore della comunità chiusa e dei riti arcaici → cosmico: i culti umani sono solo riflessi di entità aliene che li sovrastano.o.
Psicologico (giorno 4): paura che nasce dalla mente → cosmico: paura che nasce dal limite stesso della mente, incapace di comprendere l’infinito.
Gotico (giorno 1): colpa, peccato e fantasmi interiori → cosmico: niente colpa, solo indifferenza universale.
La trama
Il racconto si costruisce come un mosaico di documenti: note, testimonianze, ritagli. Un professore scopre che esiste un culto oscuro dedicato a Cthulhu, una creatura dormiente sotto l’oceano, che aspetta il momento di risvegliarsi.
Tra statue enigmatiche, incubi collettivi e rituali notturni, emerge la sensazione che l’umanità non sia al centro dell’universo, ma solo un dettaglio trascurabile in un cosmo dominato da entità incomprensibili.
Lettura critica
Lovecraft non cerca di spaventare con l’azione, ma con l’idea: siamo piccoli, irrilevanti, e le nostre convinzioni crollano di fronte all’immensità del cosmo.
Il terrore non sta in ciò che vediamo, ma in ciò che non possiamo capire. Il “mostro” Cthulhu non è solo una creatura marina: è simbolo di tutto ciò che l’uomo non può controllare. Per questo il racconto rimane attuale: parla della paura dell’ignoto, ma anche della fragilità della ragione.
Perché leggerlo a Halloween
Perché Halloween non è solo zucche e vampiri: è anche il momento per guardare in faccia l’abisso. Il richiamo di Cthulhu ci ricorda che le vere paure non hanno denti né artigli, ma sono quelle che ci fanno dubitare del nostro posto nell’universo.
Curiosità
– Pubblicato per la prima volta nel 1928 sulla rivista Weird Tales.
– Cthulhu è descritto come un misto tra polpo, drago e uomo, ma Lovecraft insiste sul fatto che è indescrivibile.
– Il racconto ha generato il cosiddetto “Mito di Cthulhu”, poi ampliato da altri autori.
– Ancora oggi è uno dei testi più influenti della letteratura horror: ha ispirato film, giochi da tavolo, videogiochi e fumetti.





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