Al tredicesimo giorno del calendario lasciamo da parte fantasmi e streghe per entrare in un territorio viscerale, fatto di carne che si deforma e corpi che collassano: il body horror. The Fly (1986), diretto da David Cronenberg, è il manifesto di questo sottogenere. Un film che inizia come una storia d’amore e di scienza e finisce in un incubo di mutazioni.

Che cos’è il body horror?

È l’orrore che nasce dal corpo stesso, dalla sua fragilità, dalla paura di perderne il controllo. Non ci sono mostri esterni: il mostro è dentro di noi, o meglio, siamo noi stessi che diventiamo mostruosi. Il body horror lavora sull’ansia primordiale che proviamo quando il corpo non risponde più, si ammala, si trasforma.

Elementi chiave

  • Trasformazione fisica → la mutazione graduale di Seth in una mosca è il cuore del film.
  • Rivoluzione degli effetti speciali → make-up e prostetici che rendono tangibile ogni fase della metamorfosi.
  • Paura della malattia → il corpo che degenera diventa metafora di AIDS, cancro, invecchiamento.
  • Tragedia romantica → l’amore tra Seth e Veronica rende il finale ancora più straziante.
  • Disgusto e fascino → il pubblico non riesce a distogliere lo sguardo, anche se vorrebbe.

Differenza dagli altri sottogeneri

  • Zombie (giorno 11) → i corpi mutati diventano massa anonima. The Fly: una sola trasformazione, intima e devastante.
  • Horror psicologico (giorni 4 e 30) → l’angoscia nasce dalla mente. Qui è il corpo stesso a ribellarsi.
  • Horror cosmico (giorno 9) → paura dell’infinito. The Fly: paura del microscopico, della carne che cede.

La trama

Seth Brundle è uno scienziato eccentrico che lavora a un’invenzione rivoluzionaria: il teletrasporto. Dopo un test andato storto, il suo DNA si fonde accidentalmente con quello di una mosca. All’inizio guadagna forza e agilità, ma presto il corpo comincia a mutare in modo irreversibile. La sua compagna, Veronica, assiste impotente a una metamorfosi che porta Seth a perdere ogni traccia di umanità.

Lettura critica

Cronenberg non racconta solo un incubo di carne e sangue, ma una tragedia esistenziale. The Fly parla della paura di ammalarsi, di invecchiare, di vedere il proprio corpo diventare altro. Seth non è un mostro esterno: è un uomo che scivola lentamente nell’abisso, consapevole di ciò che sta perdendo. È per questo che il film colpisce ancora oggi: dietro gli effetti speciali, c’è il terrore universale della fragilità umana.

Perché guardarlo a Halloween

Perché Halloween non è fatto solo di fantasmi che spaventano: è anche il momento per affrontare paure più intime. The Fly ci ricorda che il vero orrore può essere nascosto sotto la pelle, e che il corpo stesso può diventare il nostro peggior nemico.

Curiosità

  • Il film è un remake dell’omonimo del 1958, ma molto più cupo e viscerale.
  • Jeff Goldblum ha ricevuto enorme riconoscimento per la sua interpretazione, capace di mescolare fascino e orrore.
  • Gli effetti speciali di Chris Walas hanno vinto l’Oscar nel 1987.
  • Cronenberg, maestro del body horror, ha esplorato temi simili anche in Videodrome e Crash.

4 risposte a “The Fly – body horror”

  1. Aaaaah ricordo di averlo visto qualche anno fa, davvero davvero schifiltoso

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    1. ahaha sì, è quel tipo di film che ti fa distogliere lo sguardo ma non puoi smettere di guardare

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  2. Questo l’avevo visto e mi è sempre sembrato molto disturbante…

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    1. vero! non è solo lo schifo fisico, è proprio quel senso di degrado e impotenza che ti resta addosso

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