Al quindicesimo giorno del calendario lasciamo le case infestate e i boschi oscuri per scendere in fondo al mare, o meglio, in cima a un faro battuto dal vento. The Lighthouse (2019), diretto da Robert Eggers, è un viaggio nella follia, un incubo in bianco e nero che sembra uscito da un sogno febbrile di Herman Melville e da un dipinto di Gustave Doré.

Che cos’è l’horror surreale?

È l’horror che non segue le regole della logica, ma quelle dell’inconscio. Le immagini diventano simboli, le scene sembrano metafore, e la paura nasce dall’impossibilità di distinguere realtà da allucinazione. È un cinema che non spiega, ma evoca, lasciando lo spettatore sospeso in uno stato di incertezza.

In The Lighthouse, il surreale si mescola al claustrofobico: due uomini isolati in un faro, soli contro il mare e contro se stessi.

Elementi chiave

  • Isolamento → il faro diventa una prigione, lontana dal mondo, dove la realtà si deforma.
  • Follia condivisa → Robert Pattinson e Willem Dafoe danzano sull’orlo della pazzia, trascinando lo spettatore con loro.
  • Mitologia marina → sirene, gabbiani, mostri del mare: l’oceano diventa teatro di leggende e ossessioni.
  • Estetica ipnotica → girato in 35mm, in un rapporto d’aspetto quasi quadrato, che stringe lo sguardo e soffoca l’immagine.
  • Ambiguità totale → nulla è certo: ciò che vediamo è reale o frutto della mente dei protagonisti?

Differenza dagli altri sottogeneri

  • Psicologico (giorni 4 e 30) → lì la mente è il luogo del terrore. Qui la mente implode insieme allo spazio circostante.
  • Gotico (giorno 1) → colpa e peccato dominano il gotico. The Lighthouse: solo isolamento, mito e follia senza redenzione.
  • Cosmico (giorno 9) → il terrore nasce dall’infinito. Qui nasce dal vuoto che cresce dentro di noi.

La trama

Alla fine dell’Ottocento, due guardiani del faro vengono inviati su un’isola sperduta. Thomas Wake, esperto e autoritario, e il giovane Ephraim Winslow, taciturno e diffidente. Con il passare dei giorni, le intemperie impediscono i rifornimenti e i due uomini scivolano in un vortice di ossessioni, visioni e violenza. Il faro stesso diventa un oggetto sacro e proibito, un mistero che li divora.

Lettura critica

Eggers costruisce un’opera che è metà tragedia greca, metà mito marittimo. The Lighthouse non spaventa con jump scare, ma con un’atmosfera opprimente e immagini che restano incollate nella mente. È un film sul desiderio di controllo, sull’ossessione, sul potere che diventa prigionia. Un incubo che lascia lo spettatore senza risposte, ma con un senso di vertigine.

Perché guardarlo a Halloween

Perché Halloween non è solo maschere e dolci: è anche lasciarsi catturare da visioni che inquietano senza bisogno di spiegazioni. The Lighthouse è un film che non si “capisce”, ma si vive: un’esperienza sensoriale e disturbante, perfetta per chi ama l’orrore che scivola nell’arte.

Curiosità

  • Girato in pellicola 35mm e con ottiche d’epoca per ricreare la fotografia ottocentesca.
  • Pattinson e Dafoe hanno recitato in condizioni estreme: vento, pioggia artificiale e un set davvero isolato.
  • Molti dettagli e dialoghi sono ispirati a diari e documenti autentici di guardiani del faro del XIX secolo.
  • Il film ha vinto numerosi premi per fotografia e interpretazioni, diventando un cult istantaneo.

2 risposte a “The Lighthouse – horror surreale”

  1. Inquietante direi… non lo conoscevo.

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    1. Sì, inquietante e bellissimo! È uno di quei film che ti ipnotizzano piano piano…fotografia incredibile, dialoghi folli…

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