Al diciannovesimo giorno del calendario incontriamo un film che sembra una fiaba, ma che lascia ferite profonde: Il labirinto del fauno (2006), diretto da Guillermo del Toro. Un racconto ambientato nella Spagna franchista del 1944, dove la brutalità della guerra si intreccia con un mondo sotterraneo popolato da creature mitologiche inquietanti e seducenti.
Che cos’è l’horror delle creature mitologiche?
È un sottogenere che riprende figure antiche — fauni, satiri, mostri, divinità — e le cala in contesti moderni o realistici. L’orrore nasce dal confronto tra la leggenda e la vita quotidiana, tra il mito che affascina e la sua ombra spaventosa. In Del Toro, queste creature non sono semplici “mostri”: sono specchi dell’anima, prove da superare, simboli di desiderio e paura.
Elementi chiave
- Fiaba oscura → il film ha la struttura di una favola, ma la violenza è concreta e storicamente collocata.
- Creature ambigue → il Fauno non è né buono né cattivo: è guida, inganno e destino insieme.
- Dualità → il mondo reale, dominato dal Capitano Vidal, e il mondo sotterraneo, dominato da prove mitologiche.
- Infanzia come lente → Ofelia, la bambina protagonista, interpreta il mondo attraverso il filtro della fantasia.
- Simbolismo visivo → dal mostro Pallido con gli occhi sulle mani alle chiavi e labirinti che richiamano archetipi universali.
La trama
Ofelia, una bambina amante dei libri di fiabe, si trasferisce con la madre nella casa del nuovo patrigno, il crudele Capitano Vidal. Mentre la Spagna è dilaniata dalla guerra civile, Ofelia scopre un antico labirinto e incontra un Fauno, che le rivela di essere la reincarnazione di una principessa del regno sotterraneo. Per dimostrarlo, dovrà superare tre prove. Ma mentre il mondo magico si intreccia con quello reale, il confine tra fantasia e realtà diventa sempre più sottile — e tragico.
Lettura critica
Del Toro costruisce un’opera che è allo stesso tempo favola, allegoria politica e horror mitologico. Le creature non sono “altro” rispetto alla realtà: sono la risposta immaginativa a un mondo segnato dalla violenza e dal dolore. Il Fauno e il mostro Pallido non sono solo figure fantastiche, ma simboli della scelta, della paura e del sacrificio. Il vero orrore, però, resta quello umano: la crudeltà del Capitano Vidal è più spaventosa di qualsiasi mostro.
Perché guardarlo a Halloween
Perché Halloween non è solo spavento immediato, ma anche immersione in mondi simbolici, oscuri e affascinanti. Il labirinto del fauno è perfetto per chi ama le storie che restano a metà tra sogno e incubo, tra mito e realtà, lasciando una malinconia che dura oltre i titoli di coda.
Curiosità
- Il film ha vinto tre Oscar (fotografia, scenografia, trucco).
- Le creature sono state realizzate con una combinazione di prostetici e CGI, con l’attore Doug Jones dietro sia il Fauno che il mostro Pallido.
- Guillermo del Toro ha dichiarato di aver scritto la sceneggiatura in tre giorni, dopo anni di gestazione dell’idea.
- Spesso definito “una favola per adulti”, è considerato uno dei migliori film del XXI secolo.





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