Al ventesimo giorno del calendario saliamo a bordo della Nostromo, una nave spaziale che diventa il teatro di uno degli incubi più claustrofobici della storia del cinema. Alien (1979), diretto da Ridley Scott, è il film che ha ridefinito l’incontro tra fantascienza e orrore, trasformando il cosmo infinito in una trappola senza via d’uscita.
Che cos’è l’horror sci-fi?
È il sottogenere che mescola paura e tecnologia, orrore e futuro. L’ignoto non si trova nei castelli o nei boschi, ma nello spazio profondo, nei laboratori segreti, nelle creazioni scientifiche che sfuggono al controllo. Il terrore nasce dal progresso che diventa minaccia, dall’idea che l’umanità non sia pronta a ciò che incontra.
Elementi chiave
- Spazio claustrofobico → invece di libertà infinita, lo spazio diventa prigione.
- Creatura perfetta → lo xenomorfo, progettato da H. R. Giger, è icona dell’orrore biomeccanico.
- Sospetto e paranoia → il nemico è nascosto, in agguato, pronto a emergere dall’interno del corpo.
- Progresso come condanna → la tecnologia e le corporazioni spingono l’equipaggio in situazioni senza scampo.
- Eroina imprevista → Ripley, interpretata da Sigourney Weaver, ribalta i cliché e diventa icona femminile dell’horror e della fantascienza.
Differenza dagli altri sottogeneri
- Cosmico (giorno 9, Il richiamo di Cthulhu) → paura dell’infinito incomprensibile. Alien: paura del concreto, di un mostro tangibile nello spazio.
- Body horror (giorno 13, The Fly) → mutazione della carne. Alien: la carne che esplode letteralmente per partorire il mostro.
La trama
L’equipaggio della Nostromo riceve un segnale di soccorso da un pianeta sconosciuto. Indagando, scoprono una nave aliena e strane uova. Quando una creatura si attacca al volto di un membro dell’equipaggio, nasce l’incubo: uno xenomorfo cresce dentro di lui e, una volta nato, comincia a eliminare l’equipaggio uno per uno. L’unica che riesce a resistere è Ripley, che affronta la creatura in un duello finale diventato leggenda.
Lettura critica
Alien è allo stesso tempo fantascienza e horror puro. La creatura di Giger è il simbolo della paura del corpo, della maternità forzata, dell’invasione. Ridley Scott costruisce un’atmosfera lenta, soffocante, in cui ogni corridoio è un labirinto mortale. L’alieno non è solo un mostro: è la metafora di ciò che sfugge al controllo umano, di una natura ostile e indifferente.
Perché guardarlo a Halloween
Perché Halloween è anche guardare il buio dello spazio e chiedersi cosa ci aspetta lì fuori. Alien è perfetto per ricordarci che l’orrore non è solo nei boschi o nei cimiteri, ma anche nelle stelle, dove nessuno può sentirti urlare.
Curiosità
- Il design dello xenomorfo è stato creato dall’artista svizzero H. R. Giger, con influenze biomeccaniche.
- La celebre scena del “chestburster” non fu spiegata agli attori: le loro reazioni di shock sono autentiche.
- Ha generato un intero franchise: sequel, prequel, fumetti, videogiochi e crossover con Predator.
- Ripley è diventata uno dei primi e più forti esempi di “final girl” del cinema horror, aprendo la strada a nuove eroine del genere.





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