L’ho scelto quasi per caso, in una libreria dove stavamo solo “dando un’occhiata”. Ma si sa, i libri ti scelgono più spesso di quanto siamo disposti ad ammettere. E questo, con quel titolo lieve e la copertina delicata, ci ha chiamati piano piano, come un origami che si apre sotto gli occhi.
La storia
Mina è una bambina curiosa e sensibile, che viaggia con il padre in Giappone. A Kyoto, resta incantata nel vedere una donna anziana trasformare un semplice foglio di carta in una creatura viva. E da lì nasce un legame invisibile tra le due, fatto di gesti, sogni e silenzi.
Non succedono “grandi cose”, eppure succede tutto. È un libro che parla del potere dei piccoli gesti, della bellezza che si nasconde nel quotidiano, e di come l’arte (anche quella più semplice, come un origami) possa collegare mondi lontani.
Lo stile
David Almond ha una scrittura lieve, quasi sospesa. Ogni frase sembra meditata, come se non volesse disturbare troppo l’aria. E le illustrazioni sono una carezza. Delicate, evocative, mai invadenti. Perfette per accompagnare il tono del racconto.
Cosa ci è piaciuto
– Il ritmo lento. In un mondo che corre, ci ha fatto bene rallentare.
– La bellezza dei silenzi, delle cose non dette.
– La possibilità di parlare con mio figlio di emozioni difficili da spiegare, ma facili da sentire.
La nostra esperienza
L’abbiamo letto a piccoli pezzi, la sera, come si fa con le cose preziose. Mio figlio è rimasto colpito dal modo in cui un semplice foglio poteva trasformarsi. E abbiamo provato a fare origami (fallendo miseramente, ma ridendo tanto).
È stato un viaggio lento, pieno di immagini da tenere in tasca per quando servono. Un libro che non urla, ma resta.
💬 Se cercate una storia per rallentare, ascoltare e condividere silenzi, Mina e il sogno di carta è una scelta tenera e profonda.
Perfetta per chi crede ancora che i sogni, a volte, possano nascere dalla carta.





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